Cosa accade in una libreria durante una pandemia? In che modo si può continuare a condividere spazi – anche se virtuali – idee, iniziative, in un mondo quasi totalmente impostato sulla condivisione, ma che è completamente “saltato”?
Accade che ci si debba reinventare totalmente, puntando esattamente sulle stesse cose che rendevano la liberia un luogo di identità, di costruzione, di condivisione.
Accade che l’unico modo per restare in piedi – in senso non solo figurato – sia continuare a incontrarsi intorno ai libri e intorno alle persone.
Così, in questo anno e passa di pandemia, la Libreria Libridine di Portici ha provato, con mezzi reali, “casalinghi” e anche virtuali, a fare da “collante” tra la realtà e le necessità dei cittadini vesuviani.
Nei primissimi mesi della pandemia, nel pieno del lockdown totale, quando per la prima volta in assoluto al libro è stata associata l’idea di “bene di prima necessità”, Diego Penna, il libraio, ha provveduto personalmente a portare di casa in casa storie, romanzi e poesie.
Ogni sera, poi, sui telefonini dei cittadini di Portici e sui profili social della libreria (fb e Instagram, LibreriaLibridine) sono state inviate poesia, capitoli di libri letti da amici della libreria, storie delle buonanotte per grandi e per piccini tradotte anche in Lis.
«L’idea – spiega Diego Penna, il libraio – è stata quella di continuare a coinvolgere la città che ha adottato la nostra libreria, e di continuare a farlo attraverso tutti i mezzi a nostra disposizione. In un periodo così buio abbiamo voluto riscoprire il valore della gentilezza e della condivisione».
Proprio in uno dei momenti più duri di questi mesi, grazie a una telefonata è nata una delle iniziative che hanno visto la luce in periodo di pandemia
«In uno dei giorni più duri di questo periodaccio – continua a raccontare Diego Penna – riceviamo una telefonata. È un amico della libreria. “Sono a casa in attesa di tampone, è un momento orribile, volete suggerirmi qualche libro gentile che scacci via questo buio?”. La verità? Avevamo veramente bisogno di questo sprone. Perché quando i tempi sono difficili spesso viene fuori il peggio, ma i libri possono aiutarci a tirare fuori il bello che invece c’è. Da qui è nata l’iniziativa dei ‘Libri Gentili‘, libri suggeriti dagli amici della libreria e che sono finiti tra le mani di chi in quei giorni aveva proprio bisogno di bellezza e di gentilezza».
In questi mesi, anche se virtualmente, sono andati avanti gli incontri di lettura del Circolo dei Libridinosi «per restare comunità intorno ai libri» ma hanno preso vita anche altre iniziative.
Una è quella dei ‘Libri sul cruscotto‘, nata da una spudorata e gioiosa emulazione della analoga iniziativa organizzata da un’altra libreria di San Giorgio a Cremano. In parole poverissime, la Libreria Libridine, di tanto in tanto, a sorpresa, lascia libri e gentilezza sui cruscotti delle auto in sosta. «Un modo dolce per promuovere la cultura della lettura nella nostra città, che amiamo tantissimo». La distribuzione dei libri sul cruscotto potrebbe riprendere non appena la situazione epidemiologica lo permetterà.
Un altro gesto d’amore nato durante la pandemia è quello che è nato dall’idea e dall’arte di una fotografa porticese di adozione, Mariarosaria Varone.
La fotografa ha realizzato 10 cartoline con paesaggi e scorci di Portici. «Abbiamo chiesto agli amici della libreria di passare in libreria ad autografare le cartoline. Non appena ne saranno firmate abbastanza, Libridine provvederà a inviare questo abbraccio di carta e inchiostro ai nonnini della città».
Dai un’occhiata al nostro articolo precedente!