“Il diritto d’autore musicale, da Enrico Caruso allo scenario liquido” questo il tema dell’incontro che chiude la settima edizione del progetto musicale “Convegno Scala napoletana”. Venerdì 25 febbrai ore 11 all’l’Istituto S. Alfonso Maria dei Liguori in via Nicola Rocco 55, Napoli. Il progetto artistico-culturale-musicale è diretto da Lino Volpe, in collaborazione con Associazione Cultura Viva e l’Associazione Amici degli Archivi Onlus, ed è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli, dal Ministero della Cultura e dalla I° Municipalità del Comune di Napoli. All’incontro parteciperanno l’autore e conduttore radiofonico e televisivo Rai Gino Aveta, il produttore discografico Claudio Poggi, l’avvocato Alessandro Senatore, il chitarrista Francesco Ponzo, il regista Lino Volpe, e la ricercatrice Daniela Menafro della Soprintendenza Archivistica per la Campania. Scala napoletana, da sette anni rappresenta un appuntamento di divulgazione, con cadenza annuale, sulla importanza storica e culturale, e sulle radici alla base del patrimonio musicale e letterario sviluppatosi a Napoli dal Medioevo ai nostri giorni, con un impegno particolare a sensibilizzare le giovani generazioni. Il progetto ha voluto raccogliere l’allarme lanciato dall’Unesco, che ha inserito la lingua napoletana nell’atlante mondiale delle lingue in pericolo. Al centro degli incontri e dei convegni finora realizzati c’è stato l’obiettivo di ricostruire le stratificazioni storiche che hanno portato Napoli ad essere una delle capitali musicali riconosciute a livello mondiale, distinguendo la città del golfo, per essere una delle poche al mondo ad avere un patrimonio autoctono riconoscibile e internazionalmente ammirato. Anche nel corso di quest’ultima edizione è stato indagato il ruolo e l’importanza della Scala minore armonica di II° Bemolle, internazionalmente riconosciuta come “Scala napoletana”, sulle sue implicazioni culturali, sulle sue influenze in campo artistico letterario e poetico. Durante l’incontro sarà proiettato il documentario “Una storia della canzone a Napoli da Federico II alla Seconda guerra mondiale”, nel quale è stato affrontato un percorso che restituisce lo scenario musicale napoletano dal Medioevo alla stagione d’oro della canzone napoletana, che ha visto operare in città autori come Salvatore di Giacomo, Ernesto Murolo, Libero Bovio, E.A.Mario. Il documentario, scritto e diretto da Lino Volpe, analizza il contributo offerto da figure fondamentali per lo sviluppo della forma canzone, come quello dell’editore, ricercatore e compositore francese Guglielmo Cottrau; racconta inoltre gli elementi di congiunzione tra musica colta e musica popolare, e ospita apporti musicali e interventi raccolti nel corso di un lungo lavoro, tra i quali è giusto ricordare quelli di Carlo Morelli, direttore del Coro giovanile del Teatro San Carlo di Napoli, Giulio Raimondi, già Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, del sociologo Raffaele Savonardo dell’Università Federico II, di Antonio Sciotti e Luigi Ottaiano del Conservatorio di Benevento, dei giornalisti Giovanni Occhiello della Rai e Pietro Gargano de Il Mattino, oltre a quelli dei musicisti, Maurizio Pica, Massimo Volpe e Marco Zurzolo. Nel corso dell’incontro verrà inoltre analizzato “Il diritto d’autore”, la sua importanza materiale e immateriale, il suo mutamento nel corso del tempo, la sua importanza storica, e i suoi risvolti per la tutela e la diffusione della musica, a partire dalle prime incisioni effettuate da Enrico Caruso, realizzate a Milano fra il 1902 e il 1903, sottolineando l’importanza storica della figura del tenore, anche nell’ambito relativo allo sviluppo tecnologico, attraverso l’incontro e la collaborazione con Eldrige R. Johnson, il fondatore della The Victor Talking Machine. La parte finale dell’evento sarà volta a ripercorrere cronologicamente le tappe e le trasformazioni sul pianomorfologico, semiologico, grammaticale e musicale, della canzone scritta a Napoli a partire dal XVIII secolo, passando per il Secondo conflitto bellico e arrivando ai mutamenti dei tempi odierni. Il progetto, nel corso di tutte le edizioni, già ospitato da Sala Ferrari di Napoli, Università delle TRE età e dalle Scuole Pie di Fuorigrotta, si è posto sempre come obiettivo quello di scoprire il patrimonio culturale e artistico della Canzone Napoletana, la sua vivacità, la capacità di narrare e puntualizzare gli avvenimenti storici e contemporaneamente quello di valorizzare un patrimonio linguistico e letterario, minacciato di essere dimenticato dalle nuove generazioni.
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