0-1 per la Lazio è la sentenza al “Piccolo” di Cercola. Un risultato pesantissimo che condanna il Napoli femminile a inseguire un quart’ultimo posto che si fa più lontano e a sperare nei passi falsi delle concorrenti. A decidere il match il rigore trasformato da Giulia Ferrandi, scaturito da uno sgambetto di Garnier. Un errore ingenuo costato molto caro e non accettabile in partite così delicate. Il classico “episodio che decide”, in una sfida che probabilmente sarebbe rimasta inchiodata sullo 0-0, grazie anche alle splendide parate dei rispettivi portieri. Il rammarico è accresciuto dal finale, in cui le partenopee cercano in tutti i modi di agguantare le biancocelesti. Ma ormai è troppo tardi. L’ingresso di Romina Pinna, che pure dà nuova linfa all’attacco, non è sufficiente per modificare una situazione ormai compromessa, e fa sorgere più di un interrogativo sulle scelte di modulo. Il Napoli costruisce ma ha poco potenziale offensivo e di fatto non riesce mai a concretizzare. Con le sconfitte di Pomigliano e Fiorentina, l’occasione sfuggita è delle più ghiotte: con la vittoria, il Napoli avrebbe raggiunto proprio le viola a quota 18 punti, ma sarebbe stato formalmente quartultimo grazie al vantaggio negli scontri diretti. Ora invece lo scenario è totalmente diverso e sempre più incerto. Le azzurre nelle restanti tre gare devono collezionare almeno tre punti, contro avversarie sulla carta ben più ostiche delle laziali, nell’ottimistica ipotesi in cui la Fiorentina, dal canto suo, esca sempre sconfitta. Intanto Empoli, Pomigliano e Lazio beneficiano di una partita in meno. Saranno, insomma, tre finalissime per il Napoli, che si giocherà il tutto per tutto in un acceso finale di stagione che speriamo sarà a lieto fine.