Napoli: ecco la “bolognese sbagliata” con polpo e calamaro

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La ricetta è quella tradizionale, tranne che nel protagonista assoluto che da carne diventa pesce. Sta qui la rivoluzione dell’ultimo piatto entrato nel menù di “Innovative” invia Foria 182 a Napoli: la “bolognese sbagliata”. È l’ultima trovata dell’imprenditore e food creator Giuseppe Scicchitano in concerto con il suo chef Segio Scuotto. La base è preparata con carota, costa di sedano, cipolla e passata di pomodoro. Poi si aggiungono polpo e calamaro tagliati a tocchetti. Il sugo viene versato su una fetta di pane e sopra vengono adagiati tranci sempre di polpo e calamaro per un risultato godibile anche per gli occhi. Un piatto in linea con il format del locale che punta sulla tradizione familiare e la sperimentazione di nuove formule. Una sfida che 30enne, figlio d’arte, terza generazione di ristoratori della famiglia proprietaria dello storico locale ‘A figlia d’o Marenaro, sta portando avanti con una giovane brigata. Nel menù spiccano la cheescake di mare con fresella sbriciolata, ricotta e tartare di gamberi, il crocchè con alici in pane panko a grana fine e provola di agerola, e lo scarpone di mare, una melanzana ripiena di calamari, gamberi, polpo, datterino e crostino di pane. Il punto di forza sono i crudi di mare, tra ricci, tartufi, gamberoni, carabineros, cannolicchi, ostriche di 6 tipologie diverse, e il richiestissimo king crab. Ogni giorno il pescato fresco, in bella mostra in vetrina. Sette sono i primi, dal risotto agli abissi ai gamberi alla chitarra rovente. Sei i secondi, dal baccalà sovrano con erbe spontanee alll’astice blu gold su provola stirata e foglia d’oro. Cibi che si associano ai vini, grazie ad una cantina di oltre 150 etichette italiane ed estere, bollicine e champagne dei marchi più prestigiosi. L’innovazione deve sposarsi, per Giuseppe, sempre con il design. Ed è per questo che ha pensato di prevedere per i suoi clienti diversi “percorsi” in ambienti diversi da loro, come la sala blu, o sala Napoli, con una gigantografia della città, la sala rossa, o sala Borbone, una terza sala con un parato floreale e ancora una chef room, privè con otto posti che affaccia sulla cucina con un parato pompeiano.

 

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