Nel terzo appuntamento di quest’anno con le Giornate delle Oasi WWF al Lago di Campolattaro, la zona umida tra Campolattaro e Morcone, la giornata del 5 giugno è dedicata agli impollinatori. La riduzione degli insetti impollinatori rappresenta un importante fattore di rischio per l’agricoltura, infatti la loro perdita potrebbe aumentare notevolmente il costo di produzione di alcune colture. Circa un terzo del cibo utilizzato dall’uomo proviene da piante impollinate da impollinatori selvatici. Oltre 100.000 differenti specie di animali – tra cui pipistrelli, api, mosche, farfalle, coleotteri e uccelli – forniscono servizi di impollinazione, sia per gli ecosistemi naturali sia per quelli “secondari” creati dall’uomo. In Europa, gli impollinatori sono prevalentemente api e sirfidi, ma anche farfalle, falene, alcuni coleotteri e vespe. L’ape domestica da miele occidentale (Apis mellifera) è la specie più conosciuta, utilizzata dagli apicoltori per la produzione di miele e altri prodotti come: propoli, pappa reale e cera. In Italia sono presenti 288 specie indigene di Lepidotteri diurni. Molte specie chiave impollinatrici sono soggette a una minaccia sempre crescente dovuta a una varietà di disturbi umani come la distruzione e il degrado degli habitat, la diffusione di pesticidi, la diffusione di malattie e di parassiti, i cambiamenti climatici, le piante invasive e la competizione con gli impollinatori non-nativi. L’agricoltura intensiva è causa in tutta Europa della perdita di circa il 40% delle specie vegetali e le strette relazioni tra la componente vegetale e gli insetti impollinatori fanno ritenere che anche tra questi si abbia una corrispondente perdita di specie. Nel 2018 il Comitato Italiano IUCN ha redatto la Lista Rossa degli apoidei: in totale sono 151 le specie di api native in Italia per le quali esistono dati sufficienti e indizi di declino e 34 quelle con diversi livelli di minaccia. La giornata di domenica, che coincide anche con la giornata mondiale dell’ambiente proclamata dalle Nazioni Unite, inizierà nell’Oasi sannita con una presentazione del tema e delle attività svolte dall’associazione per sensibilizzare e tutelare gli insetti impollinatori, in particolare la recente iniziativa dell’apiario urbano di Benevento concotta insieme al Rotary ed all’Amministrazione Comunale. Seguiranno le visite guidate nell’area protetta. Sarà poi possibile gustare un aperi-pranzo con prodotti tipici locali. Nel pomeriggio, alle 18:00, il concerto interattivo di Salvatore Cecere, con lo strumento handpan. L’ingresso alle Oasi è gratuito in occasione della giornata delle Oasi. Per le altre attività (consumazioni, spettacolo musicale) è richiesto un contributo per sostenere l’Associazione, che al momento gestisce l’area senza alcun sostegno finanziario. È consigliabile prenotare per consentire ai volontari di gestire al meglio gli eventi. I programmi dettagliati delle giornate delle Oasi WWF sannite sono disponibili nei siti e nei canali social dell’Associazione e delle Oasi, su Facebook ed Instagram:
wwfsannio.wordpress.com
Oltre che luoghi meravigliosi, le Oasi sono il più grande progetto di conservazione del WWF in Italia, da oltre 50 anni: dalla prima, storica Oasi del Lago di Burano in Toscana alle 100 aree attuali, le oasi WWF svolgono un ruolo centrale per difendere migliaia di specie, fare educazione in natura e promuovere uno sviluppo davvero sostenibile. L’Oasi Lago di Campolattaro è una importante zona umida (Zona di Protezione Speciale UE) intorno all’invaso artificiale del Tammaro. L’ambiente si caratterizza per il bosco igrofilo di salici, pioppi e ontani, le aree palustri con cannuccia di palude e tifa, i boschi misti di cerri e roverelle con aceri, ornielli, sorbi e carpini, gli ambienti prativi di media collina. Tra distese di ginestre fioriscono narcisi, viole, pratoline e molte orchidee. L’avifauna è ricchissima, con almeno 100 specie nidificanti ed altrettante di passo o svernanti: la colonia di nidi di aironi e cormorani (cosiddetta “garzaia”) è tra le più importanti del sud Italia e ospita, inoltre, anche svasso maggiore, folaga, piro piro piccolo, germano reale; nei dintorni gruccione, averle, nibbi e tante altre specie. Numerosi anche i mammiferi, tra cui spicca la lontra, ma la biodiversità dell’oasi è in continuo aumento a causa della lenta evoluzione del paesaggio in tutta l’area espropriata per la realizzazione dell’invaso.
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