A star is born: “ La Scalinatella” , il ristorante esclusivo dell’Albergo Miramare “Casa Storica” di Positano, a pochi mesi dall’opening , è già ben posizionato nell’ Olimpo dei ritrovi top della Costa d’Amalfi. Nato da un’intuizione vincente dei tre giovani rampanti imprenditori, contitolari di “Palazzo Murat srl”, Giuseppe Vespoli, Benedetta Russo, Vito Attanasio, “La Scalinatella” è già una meta ambita dai turisti d’èlite, provenienti da ogni parte del mondo, che amano la cucina tipica mediterranea, appena rivisitata in chiave moderna proposta da un giovane, ma esperto chef di nome Ambrogio De Pippo. Un’atmosfera unica, quella che si respira a “La Scalinatella” con un panorama trasversale mozzafiato sulla Baia di Positano, articolata in uno spazio raffinato ed accogliente, frutto di un magico mixage tra passato e presente, dove gli ospiti possono trascorrere piacevolmente la serata, o attendere ad un lunch veloce, gustando prelibatezze, innaffiate con vini doc, “coccolati” puntualmente dall’impeccabile “Manager Guest Relation” Raffaele Carrano, che vanta un’esperienza ultra ventennale nel mondo dell’accoglienza e della ristorazione internazionale, non ultimo “Le Petit Murat”, il lounge bar di Palazzo Murat , Positano. “Ho iniziato la mia attività in cucina fin da ragazzino” , ha detto lo chef De Pippo, “e svolgo il mio lavoro con grande passione ed anche un po’ di fantasia. Nella fattispecie, come entreè, proponiamo una versione di mare del cannolo siciliano, ovvero un cannolo di pasta filo ripieno di tartare di tonno, una capasanta con crema di nocciole tostate in forno, asparago sbollentato e leggermente scottato in padella. Tra i primi piatti “ ha continuato De Pippo, “ suggerisco, una pasta con piselli leggermente sbollentati, guarnita con una fonduta di pecorino e un battuto di manzo a crudo, condita con un pizzico di sale ed un filo d’olio; ed ancora, un cacio e pepe con una tartare di gamberi centrale, condita con olio, una grattata di lime e sale. Tra i must di questa brillante stagione, per i secondi piatti, indicherei un filetto di ricciola adagiato su una vellutata di broccolo calabrese abbinata a qualche verdurina croccante; in alternativa, per gli appassionati di carne, un agnello adagiato su zucchine gialle a crudo con pasta kataifi confezionata a mo’ di nido. Infine per i dolci, regna indiscusso il classico tiramisù confezionato in maniera più leggera rispetto alla ricetta tradizionale, frutto di un sapiente bilanciamento tra i suoi ingredienti quali il biscotto, il mascarpone ed il bagno di caffè; per coloro che hanno un gusto più ricercato, proponiamo una lemon posset con una crema di limone realizzata con una panna 0,4% di grassi, scorza di limone amalfitano, succo di limone amalfitano decorato con una purea di mela al balsamico, una mela a crudo e una chips di mela e qualche nocciolina, servita in una coppetta Martini per dare anche un effetto scenografico”. Particolare cura è riservata anche agli ospiti vegani o con intolleranze o allergie alimentari, per i quali lo chef De Pippo, propone gli stessi piatti del menu, semplicemente sostituendo gli ingredienti non ammessi con altri tollerati. Grande rilievo viene dato a “La Scalinatella” anche all’abbinamento dei vini con le pietanze, suggerendo la Falanghina ed il Greco di Tufo per i piatti di pesce e Aglianico ed il Chianti per la carne, prediligendo in primis “Il Wine Testing” , ovvero la degustazione del “calice”; in tal modo il cliente avrà la libertà di preferire da subito un vino anziché un altro con il quale pasteggiare. Infine, qualche curiosità riguardo ai gusti della clientela internazionale: gli indiani, “new entry” del turismo nazionale come gli asiatici prediligono piatti a base di pesce come la tartare di tonno o la capasanta, mentre gli anglofoni si orientano per le pietanze della tradizione gastronomica del territorio.
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