Divario nord/sud e autonomia differenziata: è questo il tema della nuova puntata del talk “La notizia in Comune” prodotto dalla Max Adv di Massimiliano Triassi, che va in onda su Canale 8 (digitale terrestre nr 14) giovedì 8 dicembre alle ore 23,00 e venerdì 9 in replica alle ore 8,00. In studio, per il consueto approfondimento settimanale condotto dalla giornalista Matilde Andolfo, sono intervenuti: l’assessore del comune di Napoli Pier Paolo Baretta, il Presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, il consigliere regionale Massimiliano Manfredi, il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri, il segretario regionale della Cgil Campania Nicola Ricci. Inoltre in collegamento hanno partecipato al dibattito l’europarlamentare Piernicola Pedicini e il sindaco di Casale sul Sile, in provincia di Treviso, Stefania Golisciani. L’assessore comunale Pier Paolo Baretta ha richiamato l’attenzione su criticità strutturali che incontrano determinate amministrazioni locali come quella di grandi città come Napoli. Qui il deficit di bilancio accumulato negli anni precedenti incide pesantemente sul governo della città e questo va tenuto presente quando si parla di riforma dell’autonomia e di regionalismo differenziato. Massimiliano Manfredi ha invece dichiarato: “Nessuno discute il principio dell’autonomia, ma occorre capire come verrà attuata. Teniamo conto che già adesso vi è bisogno di correggere il meccanismo distorsivo che si crea quando si ripartiscono le risorse tra nord e sud. Sull’autonomia differenziata se usi metodi come la spesa storica non riequilibri il meccanismo che già oggi crea forti ripercussioni nell’assegnazione delle risorse nazionali. Inoltre c’è sul tavolo la questione del residuo fiscale: non si può lasciare tutto ad un determinato territorio visto che si tratta di fiscalità generale”. Giorgio Magliocca, che guida la Provincia di Caserta, ha tenuto a sottolineare che: “Quando si parla di autonomia differenziata va sicuramente tenuto conto di alcuni paradossi oggi esistenti che vanno modulati meglio e corretti. Faccio l’esempio di una materia importante come la programmazione scolastica: attualmente il governo nazionale detta le regole e la regione la disciplina e la integra, ma enti come le province, che sono le più vicine al territorio, non fanno altro che esprimere un parere non vincolante. Così non va bene. Quindi riforme come l’autonomia differenziata rappresentano una grande occasione ma va verificata al meglio e occorre tenere conto delle sue conseguenze finanziarie”. Il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri ha tenuto a sottolineare che: “La riforma dell’autonomia differenziata deve avere come presupposto imprescindibile quello dell’equità nazionale. Ed inoltre occorre tenere presente lo sforzo enorme che compiono le amministrazioni comunali per governare. Quella dell’autonomia differenziata è una grande occasione ma non mancano le preoccupazioni rispetto a come può essere attuata”. Nicola Ricci, segretario regionale Cgil Campania, ha commentato: “I divari economici e sociali del Paese non vanno aggravati con l’autonomia differenziata. Va solo costruito un sistema di alleanze nel Mezzogiorno per sventare il pericolo che mai come in questo periodo è incombente e concreto”. L’eurodeputato Piernicola Pedicini (Gruppo Greens/Efa) ha rilanciato: “L’autonomia differenziata, così come concepita nella bozza di legge quadro proposta da Calderoli, non vuol dire soltanto trasferimento di competenze alle Regioni che lo hanno richiesto ma anche trattenimento di maggiori risorse economiche che servono a finanziare quelle competenze. Il problema è che quelle risorse non sono regionali, sono il frutto di tasse pagate dai privati cittadini, a prescindere dalla regione in cui risiedono. Con la scusa del residuo fiscale, si tenta invece di giustificare un’operazione che mira a trattenere le risorse al Nord, come se fosse denaro di quei territori. Questo è l’ennesimo tentativo di attuare la secessione dei ricchi”. da parte sua il primo cittadino di Casale sul Sile, Stefania Golisciani, ha evidenziato: “Sull’autonomia differenziata non c’è motivo di cui preoccuparsi. La riforma dell’autonomia differenziata può rappresentare una chance importante ma occorre attuarla con criteri equi e in maniera scrupolosa”.