“Il fenomeno degli abbattimenti indiscriminati di capi bufalini, effetto di uno scellerato piano campano di eradicazione dell’epidemia da brucellosi e tbc bufalina, elaborato da una giunta regionale sorda e cieca di fronte alle istanze degli allevatori, ha raggiunto i limiti del surrealismo. Un investimento di oltre un miliardo di euro di fondi statali ed europei, affidati all’Istituto Profilattico di Portici, è stato impiegato per abbattere più di 150mila bufale per sospetta brucellosi, il 99% delle quali risultate sane post mortem. L’accoglimento questa mattina della petizione da parte della Commissione Peti, che abbiamo promosso con le associazioni degli allevatori, è soltanto una prima importante tappa. Ma non possiamo fermarci qui. Di fronte a un fallimento certificato da dati e numeri drammatici di una strategia che il governatore campano Vincenzo De Luca continua caparbiamente a sostenere, e che ha comportato la chiusura di centinaia di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro, ci aspettiamo ora un’azione forte e finalmente incisiva da parte della Commissione Europea”. Lo ha dichiarato l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, a margine della discussione della petizione promossa con le associazioni di categoria di tutela del patrimonio bufalino del Casertano e della conferenza stampa a cui hanno preso parte Francesco Di Tella, in rappresentanza del Coordinamento Unitario Tutela Patrimonio Bufalino, e Adriano Noviello, presidente dell’associazione Tutela Bufale. Accogliendo la petizione, “la Commissione – ha sottolineato Pedicini – ha ritenuto giustificate le nostre istanze. È inconfutabile che l’attuale interpretazione delle norme europee da parte Regione Campania abbia prodotto come unico effetto un’inutile mattanza, con un incremento dei capi infetti dall’1% al 17%. Un’inversione di tendenza rispetto ai precedenti piani che, adeguandosi alla lettera alle direttive europee, avevano portato il livello di infezione al di sotto dell’1%”. “Oltre a rivelarsi inutile – prosegue segretario del MET – il piano deluchiano agisce da un lato in contrasto con le politiche di Coesione territoriale, mandando gambe all’aria un comparto che fa da volano per l’economia di tutto il Sud Italia, sostenuto da ingenti investimenti comunitari tesi piuttosto a rilanciarlo, dall’altro va contro le direttive europee per il benessere animale e la protezione del patrimonio genetico, essendo la razza bufalina un patrimonio nazionale da salvaguardare. Una tesi oggi supportata in aula anche da altri deputati europei, in particolare dal parlamentare tedesco Peter Jahn. Tale è la drammaticità del fenomeno, da essere divenuto un caso internazionale rispetto a cui l’Europa non può più voltare le spalle”.