Codice appalti, Pedicini (MET): “Abbassamento soglia lede principi trasparenza”

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“L’innalzamento a 5 milioni di euro della soglia minima oltre la quale è necessaria una gara di evidenza pubblica, comporterà l’assegnazione diretta per il 98% degli appalti pubblici. Procedure che dovevano essere “d’urgenza” (implementate per accelerare la ripresa economica post-Covid19) diventeranno, da luglio 2023, “procedure ordinarie”. Una norma che, stando a quanto ha rilevato lo stesso presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Busia, rischia di compromettere i principi di trasparenza e di parità di trattamento, oltre a violare norme europee in tema di concorrenza e sana gestione procedurale nell’ambito del mercato unico. Senza dimenticare che affidamenti diretti rischiano di dare adito al dilagare della corruzione e della criminalità organizzata”. Lo dichiara l’europarlamentare e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, in un’interrogazione presentata alla Commissione Ue. “Ed è paradossale – prosegue Pedicini – che piuttosto che avviare una riflessione alla luce delle considerazioni dell’Anac, il ministro Salvini, che ha firmato quella norma, scateni il suo partito contro il presidente dell’Anticorruzione, arrivandone a invocare l’allontanamento. La colpa di Busia sarebbe stata quella di chiedere di non sacrificare trasparenza e libera concorrenza sull’altare della semplificazione. Riflessioni sacrosante, soprattutto se pronunciate dalla massima autorità in tema di lotta alla corruzione, ma che suonano come lesa maestà in un Paese nel quale, di questo passo, non si esclude neppure un ritorno alle veline del MinCulPop”.

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