Presentati all’Università Parthenope i risultati dell’indagine, condotta nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, sul sistema di gestione dei RAEE in Campania. I tassi di raccolta dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) in Campania sono tra i più bassi in Italia ed anche l’Italia è ancora indietro rispetto all’Europa. I problemi e le barriere che hanno condotto a questo risultato sono uno dei temi al centro dell’indagine ‘Il sistema E-Waste management nella regione Campania’, presentato dal Prof. Renato Passaro e realizzato nell’ambito del progetto di ricerca JUST2CE – A Just transition to the Circular Economy, finanziato dal programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione ‘Horizon 2020’ e che vede coinvolta l’Università Parthenope. Lo studio ha analizzato complessivamente le barriere e i driver che impattano sul sistema di gestione dei RAEE in Campania ed ha prodotto significativi risultati che potranno essere utilizzati per migliorare l’intera reverse supply chain dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. In particolare, è emersa una forte criticità nello smaltimento dei RAEE che spesso sono trattati lontano dai luoghi in cui sono prodotti, per assenza di impianti di trattamento certificati. Sono quindi fonte di impatto ambientale e ingiustizie sociali in quanto potrebbero costituire opportunità di sviluppo economico nei territori dove sono generati. Vi è però una percezione molto negativa dei cittadini di fronte all’apertura di nuovi impianti a causa di una gestione disastrosa dei rifiuti nei decenni precedenti e del perdurante fenomeno conosciuto come “Terra dei Fuochi”. Mancano inoltre dati certi sul commercio illegale dei RAEE e sulla cannibalizzazione dei materiali di maggiore valore contenuti in questo tipo di rifiuti. Questi fattori, insieme alle ombre derivanti dai tentativi di ingerenza delle organizzazioni criminali nel ciclo dei rifiuti, creano un ambiente poco favorevole (unconducive environment) per iniziative imprenditoriali in questo settore. Molta attenzione viene posta al riciclo ma ancora poco diffusa sono le opzioni di economia circolare quali la riparazione ed il riuso dei prodotti in grado di allungare il ciclo di vita dei prodotti e limitare la generazione dei rifiuti. Quest’ultima è la prima raccomandazione della waste hierarchy dell’UE verso l’Economia Circolare. Un fattore positivo può essere costituito da un aumento della prossimità dei punti di raccolta ai cittadini, che può essere ottenuta anche con i contenitori ‘smart’ e gli eco-stop mobili. Nell’ambito del progetto è stato svolto anche un sondaggio ad oltre 300 cittadini di diverse categorie professionali per analizzare la loro consapevolezza su utilizzo e smaltimento dei RAEE. E’ emerso che il 54% degli intervistati conosce il termine RAEE ma il 73% non sa nulla in merito alla legislazione europea per lo smaltimento, il 40% è a conoscenza dell’esportazione di RAEE verso paesi in via di sviluppo in siti pericolosi a cielo aperto, il 68% è a conoscenza dei diversi canali per il conferimento dei RAEE ed il 59% è favorevole all’acquisto di apparecchiature rigenerate.