Comuni e infiltrazioni malavita, l’intervento di Libera

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Dopo gli arresti di stanotte in provincia di Napoli che hanno interessato la politca locale a Melito, comune a nord del capoluogo regionale, si riapre il dibattito su enti pubblici e infiltrazioni della criminalità organizzata. Sul tema interviene anche l’associazione Libera. “Castellammare e Melito ci dicono chiaramente le ragioni del successo delle camorre nei nostri territori. La conferma dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche a Castellammare di Stabia e la notifica dello scioglimento a Melito di Napoli sono notizie che non ci sorprendono e ci danno conferma che lo Stato non si è girato dall’altra parte di fronte ad affari, consorterie, legami tra la politica locale e i gruppi criminali della città. Il tutto condito da affari, appalti, corruzioni, concussioni e abusi d’ufficio. Una scena indegna che abbiamo visto ripetersi in tanti comuni campani in questi anni. Il segreto delle camorre non sta allora nella prepotenza militare, ma nella capacità di infiltrarsi e di corrompere le nostre amministrazioni pubbliche. Ci risulta davvero discutibile finanche la presunzione del ricorso contro lo scioglimento a Castellammare. A Melito le accuse di infiltrazioni per la Procura arrivano ai vertici dell’amministrazione con gli arresti di sindaco e presidente del Consiglio, facendo emergere gli interessi del cemento e la corruzione sui servizi pubblici. Dal welfare ai rifiuti. Serve un serio cambio di passo: civico, etico, culturale e politico. La nostra terra ha bisogno di donne e uomini con la schiena dritta e con una visione orientata alla giustizia sociale ed ambientale. Abbiamo bisogno di donne ed uomini che denunciano e non si lasciano corrompere e che contrastano il malaffare in ogni sua forma”. A dirlo il referente di Libera Campania, Mariano Di Palma.

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