“Conosci la demenza- Conosci l’Alzheimer, il ruolo del CDCD”.

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È questo il titolo del convegno che si è tenuto presso il polo sanitario La Filanda, organizzato in sinergia con l’Asl Salerno con l’obiettivo di fare il punto della situazione su cura e assistenza per le persone affette da Alzheimer e costruire, e stringere una rete di alleanze operative per portare proposte sempre più immediate al fabbisogno assistenziale.
La concretezza e la dedizione sono cruciali per prendersi cura della persona, specie in presenza di gravi patologie come Alzheimer e Demenza.
Ecco perché parlare di questi temi Oggi più che mai è fondamentale, come è fondamentale la sinergia e la collaborazione tra il pubblico e le strutture di eccellenza come La Filanda, proprio come spiegano la Legale Rappresentante, dottoressa Leonilda Renzullo e il direttore generale Romeo Barbato.
A coordinare l’incontro, che ha visto già due precedenti tappe, è stato il dottor Antonio Coppola , direttore del dipartimento socio sanitario dell’Asl di Salerno, che modererà il convegno: “L’Alzaimer è una malattia sicuramente molto conosciuta però è sempre una buona cosa parlarne in modo da diffonderne sempre di più la cultura e soprattutto fare in modo che si possano identificare il prima possibile i segnali in modo da mettere in atto tutte quelle che sono le terapie – ha spiegato il dottor Coppola -. Queste, purtroppo, non consentono ancora di guarire, ma possono rallentare di molto l’insorgenza dei sintomi e l’avanzare della malattia”.
Ottima è la scelta di questo tipo di convegno con strutture d’eccellenza del territorio come La Filanda che è una struttura accreditata con il servizio sanitario nazionale e che svolge un servizio per l’utenza di altissimo livello.
“Ma mi prendi anche sottolineare la lungimiranza del direttore generale ingegnere Gennaro Sosto – ha concluso Coppola – particolarmente sensibile a queste tematiche che da sempre da ampio spazio e supporto a queste attività di diffusione della cultura della prevenzione delle malattie, oltre a far partire a breve una rete dei centri per i disturbi Alzheimer di telemedicina. Così da poter servire anche aree del territorio dell’ASL difficili da raggiungere”.

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