NAPOLI – Un approccio nuovo, unitario, nella lotta contro l’Alzheimer e le demenze. Un innovativo modo di pensare e di affrontare le sfide future che sempre più coinvolgeranno istituzioni, personale sanitario, associazioni, cargiver e tutte le parti in causa. Per discuterne, nel prossimo week end, ci sarà un importante appuntamento al Complesso Monumentale di S. Maria la Nova, piazza S. Maria la Nova 44, a Napoli. L’Intergruppo Parlamentare Alzheimer e neuroscienze, presieduto dall’on. Annarita Patriarca e dalla sen. Beatrice Lorenzin, ha organizzato una due giorni dal titolo “Uniti contro l’Alzheimer”. Un evento che si snoderà tramite gli incontri di sabato 16 (dalle ore 9.30 alle 18:00) e domenica 17 (dalle ore 9.30 alle 12.45) dicembre prossimi.
Un convegno multidisciplinare che vedrà la partecipazione dei Ministri Anna Maria Bernini (Università e Ricerca), Orazio Schillaci (Salute) e Antonio Tajani (Affari Esteri). Ci saranno ancora Vincenzo De Luca (Presidente della Regione Campania) e Gaetano Manfredi (sindaco di Napoli), e il presidente della Società italiana di neurologia, Alessandro Padovani. Interverranno, inoltre, i più importanti interlocutori politici, scientifici, tecnici e delle associazioni di volontariato. Durante l’incontro sarà siglato il “Manifesto di legislatura” per definire i pilastri dell’impegno condiviso in 10 azioni concrete da implementare entro il termine legislatura e mettere, così, a fuoco gli obiettivi e le iniziative necessarie per rispondere alle sfide storiche poste dalla patologia alla società e al sistema sanitario. Impegni essenziali che devo essere affrontati con un’alleanza e in piena collaborazione fra tutti perché l’Alzheimer è un tema che non conosce barriere.
In Italia, infatti, si stimano oggi circa 1.200.000 casi di demenza, di cui circa 700.000 di malattia di Alzheimer. Le proiezioni, da qui ai prossimi decenni, vedono un incremento notevole della prevalenza soprattutto per via del processo di invecchiamento della popolazione italiana. Questa patologia è la terza causa di morte tra gli over 65 in Europa occidentale ed una delle principali cause di disabilità nella popolazione over 60 a livello mondiale. Ci si trova, quindi, di fronte ad un bivio storico sollecitato dal progresso della Scienza: se le prospettive di cura finora sono state limitate, i risultati della ricerca iniziano a intravedersi, con prospettive di potenziali terapie volte a rallentare il decadimento cognitivo e nuove opportunità diagnostiche per l’identificazione precoce dei pazienti. Prioritario riflettere su come rendere il nostro Servizio Sanitario e Sociale pronto ad accogliere le future innovazioni e garantire equità e tempestività di accesso ai servizi e alle prossime opportunità di trattamento per i cittadini italiani.