Musica: Coordinamento Stage & Indies segnala con soddisfazione l’interessamento del Ministero guidato da Adolfo Urso sugli attacchi di Spotify e Believe alle piccole raelta’ musicali e l’interrogazione parlamentare del deputato Ettore Rosato per tutela settore discografico italiano sempre dagli attacchi di Spotify e Believe e segnala che un’altra interrogazione parlamentare a livello UE e’ stata fatta dall’europarlamentare Pina Picierno, mentre la deputata Gabriella Carlucci si attivera’ direttamente con le aziende.
Coordinamento Stage & Indies , che con alcune sue associazioni ha segnalato l’aggressione di Believe e Spotify verso le piccole realta’ musicali, segnala con soddisfazione l’interessamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato dal Ministro Adolfo Urso realizzando un dossier sull’argomento cosi come dell’interessamento dell’AgCom.
Coglie l’occasione per inoltrare nota stampa su interrogazione parlamentare a cura di Ettore Rosato per tutela settore discografico italiano dagli attacchi di Spotify e Believe, si segnala che un’altra interrogazione parlamentare a livello UE e’ stata fatta dall’Europarlamentare Pina Picierno e per segnalare l’interessamento dell’On.le Gabriella Carlucci che ci ha segnalato che si attivera’ direttamente presso i rappresentanti italiani di Believe e Spotify.
Il Governo intervenga per “tutelare il pieno esercizio del diritto d’autore, in particolare per le case discografiche indipendenti o di piccole-medie dimensioni e per gli artisti” e promuova iniziative “a tutela del settore discografico italiano, in particolare per gli autori più fragili, alla luce delle nuove modalità digitali di distribuzione dei prodotti musicali”. Lo chiede il deputato Ettore Rosato in un’interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio e al ministro della Cultura. “La piattaforma di streaming Spotify – spiega – ha annunciato che, a partire dal mese di gennaio 2024, non pagherà più alcuna royalties ai brani che non raggiungeranno la soglia di mille ascolti all’anno, trattenendo per sé, quindi, gli incassi ottenuti attraverso la loro distribuzione; questa decisione lede gravemente il diritto d’autore in particolare delle piccole realtà musicali che ottenevano dall’ascolto sulle piattaforme online risorse che, seppur modeste, risultavano essere vitali per il loro sostentamento. Si sottolinea, peraltro, che per stessa ammissione della piattaforma, la maggior parte dei brani presenti online ha una diffusione streaming annua al di sotto della soglia fissata, la quale risulta quindi essere sproporzionata e rappresenta una formula di guadagno ingiustificata da parte della multinazionale a scapito degli artisti e del valore del loro lavoro”.
Prosegue Rosato: “In contemporanea con la decisione assunta da Spotify, anche Believe, azienda leader nella distribuzione digitale, ha inviato una comunicazione identica a migliaia di piccole realtà musicali, minacciando la cancellazione delle loro discografie a causa di presunti ascolti artificiali; anche questa azione del tutto arbitraria rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di molte etichette indipendenti, che si trovano ora di fronte a una scadenza di pochi giorni per risolvere la situazione prima della cancellazione completa delle loro registrazioni e video musicali dalle piattaforme. Entrambe le azioni promosse in queste settimane dalle due piattaforme minacciano, quindi, un settore che vive anche grazie all’ingegno di piccoli artisti, case discografiche di ridotte dimensioni, che non meritano un trattamento così discriminatorio in merito alla retribuzione del loro lavoro. Tra questi si segnalano le tante etichette indipendenti e i piccoli autori italiani che verranno colpiti profondamente da queste nuove regole contrattuali, imposte senza alcuna trattativa con le organizzazioni che li rappresentano”.
Il Coordinamento Stage & Indies nel ringraziare il Governo e i Parlamentari per l’attenzione , augurandosi che si arrivi quanto prima a uno stop di tali azioni non corrette realizzate da Spotify e Believe, nei prossimi giorni chiedera’ , insieme ad un gruppo di artisti, un incontro specifico sul tema al Ministero della Cultura mentre chiedera’ anche un incontro coi responsabili italiani delle aziende internazionali.