Bacoli. «Annulleremo il PUC con una delibera in autotutela. Sarà il nostro primo atto per salvaguardare il territorio ei cittadini». Lo ha annunciato il candidato sindaco di Bacoli, Ermanno Schiano, dopo la bocciatura arrivata da Città Metropolitana e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio che hanno bollato “non coerente alle strategie a scala sovracomunale” il Piano Urbanistico Comunale, che è stato rispedito al mittente per una nuova revisione.
Tra le maggiori criticità emerse c’è proprio l’inesistenza preventiva di un procedimento di co-pianificazione con i piani sovraordinati, sottolineata sia nella relazione inviata da Città Metropolitana all’attuale amministrazione comunale di Bacoli, sia da parte della Soprintendenza che lo ha definito “non coerente con le strategie di tutela”. A destare preoccupazione, inoltre, c’è anche la decisione di demolire una serie di abitazioni in un’ottica di redistribuzione dei volumi e della popolazione verso le periferie già gravate da una lunga serie di problematiche e dove, in parte, risultano assenti opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
«C’è una preoccupante assenza di sinergia istituzionale che crea una frattura tra la città di Bacoli e gli enti sovracomunali i quali sono stati estromessi dal Piano Urbanistico Comunale che l’attuale amministrazione si accinge ad approvare – spiega il candidato sindaco Ermanno Schiano – Questo PUC rischia di demolire le fondamenta della città in quanto non fotografa quella che è la realtà del territorio. Ha un approccio demolitorio senza alcun obiettivo di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, della portualità e delle attività turistico ricettive ed ha un atteggiamento troppo permissivo verso la cementificazione privata. Il PUC – aggiunge Schiano – è il provvedimento più importante degli ultimi decenni e non credo sia normale che venga portato in un consiglio comunale in scadenza, a poco più di due mesi dalle elezioni. Sarà il nostro obiettivo, dunque, annullarlo con una delibera in autotutela avviando poi un confronto aperto con l’intera cittadinanza e una condivisione di scelte pianificatorie con gli enti sovracomunali»