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Softlab, azienda diserta il tavolo ministeriale

 “La vicenda SoftLab oggi segna l’ennesimo momento drammatico con la fuga dell’azienda dal tavolo di crisi ministeriale, con un dichiarato tentativo di separare i destini di SoftLab Spa da SoftLab tech, scaricando in un gioco di scatole cinesi i destini dei lavoratori di Caserta. Si tratta di un tentativo da parte dell’azienda che contrasteremo con forza, con tutti i mezzi a nostra disposizione. È inaccettabile che si ripeta per l’ennesima volta il copione di un imprenditore che con soldi pubblici affama un territorio e i lavoratori portando risorse e attività al Nord”.

Così, in una nota, le segreterie di Cgil Napoli e Campaniae Cgil Caserta, commentano l’incontro di oggi al Mimit sulla vertenza Softlab, che ha registrato l’assenza della proprietà al tavolo di confronto.

“É arrivato il momento – dicono Cgil Napoli e Campania e Cgil Caserta – che il territorio di Caserta, la sua crisi produttiva ed occupazionale e la sua vocazione tecnologica, che noi reputiamo ancora attuale e che pertanto difenderemo, diventi questione centrale non solo per la nostra regione ma a livello nazionale. Per questo la Regione Campania deve intervenire con forza aprendo un tavolo con tutti i soggetti, delineando una strategia di sviluppo che individui le priorità nell’utilizzo delle risorse, partendo dalla riperimetrazione delle aree complesse di crisi che includa anche il territorio di Maddaloni come auspicato oggi dal tavolo ministeriale, in un ragionamento complessivo che tenga dentro tutte le crisi aziendali come quelle di Jabil e Nuroll e delle industrie del settore pelli e calzaturiero. Senza un intervento del governo regionale che promuova il tema dello sviluppo del territorio di Caserta in sede nazionale, che ne faccia una priorità anche negli investimenti che arriveranno in Italia per la transizione digitale e ambientale – conclude il sindacato – non è possibile immaginare un futuro dignitoso per il nostro territorio e i suoi lavoratori non possono essere lasciati alla mercé di opportunisti in un copione che il nostro territorio ha vissuto già troppe volte”.

 

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