Arte cinetica, tridimensionale, studiata per sorprendere. È “Costruire lo spazio” la mostra di Domenico Fatigati a cura di Gaetano Romano. Vernissage venerdì 10 maggio ore 18:30, alla galleria Frame Ars Artes di Paola Pozzi, a Napoli in Corso V. Emanuele 525. Ospite il sassofonista Peppe Renella. Finissagevenerdì 24 maggio. Info: framearsartes@libero.it, 081.3088820, 333.4454002, 347.6363458.
«Mi dedico all’Arte Astratta da quasi sessant’anni ed ho sempre lavorato con legno e materiali plastici come plexiglas, forex e pvc, che creano effetti di luce tali, da restituire immagini mutevoli che confondono l’osservatore il quale, spostandosi, vede l’opera cambiare davanti ai suoi occhi» racconta l’artista, nato ad Acerra dove vive e lavora.
È stato allievo di Luigi Luca Castellano (in arte LuCa Castellano) e Luigi Pezzato ed ha frequentato l’Istituto d’Arte “Filippo Palizzi” e l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Il suo percorso inizia sotto il segno del successo di pubblico e critica nel 1969, con la partecipazione al Premio Nazionale d’Arte Visiva “La Feluca d’Oro” di Bari. Da sempre interessato all’Optical Art e all’Astrattismo Geometrico. Ha esposto in tutta Italia, conquistando consensi presso diverse collezioni private e gallerie, dove le sue opere, caratterizzate da immagini geometriche e aniconiche, sono esposte in permanenza.
La sua produzione si inserisce in un filone culturale che ha raggiunto le vette espressive negli anni Sessanta e Settanta (tra i protagonisti Victor Vasarely, Daniel Buren, Getulio Alviani). Una ricerca basata sull’utilizzo sapiente del colore, lo studio minuzioso del segno grafico e della linea geometrica e l’innesto tra materiali diversi, che tenta di scardinare i canoni tradizionali della rappresentazione e della percezione dello spazio, colpendo i sensi alla ricerca dell’emozione pura, stupefacente e rivelatrice di ulteriori dimensioni della visione dell’abitare e dell’esistere.
Insegnante di Geometria Descrittiva negli Istituti d’Arte e nei Licei Artistici, Fatigati è da sempre impegnato nella sua città natale dove, nel 1989 ha fondato l’Istituto d’Arte del quale è stato Responsabile della Presidenza. Più volte membro di commissione in concorsi artistici, negli anni ’10 del 2000 è stato tra i fondatori dei gruppi nazionali “Astractura” e “Linearismo Cromatico”. Una tensione civile, che la critica più attenta vede riverberare nella sua arte, intesa come reinterpretazione di una parte di mondo, visione di altre significanze in cui le architetture stridono con lo spazio umano e dialogano con l’esterno di una dimensione interiore, psicologica e spirituale.