Torre del Greco piange Gabriele Mari, su Facebook lo sfogo della figlia, cronista de ‘Il Mattino’

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“Mio padre è morto a casa, mentre gli tenevo sul dito il saturimetro ed i valori dell’ossigeno nel sangue e i battiti cardiaci sono scesi a picco fino al nulla. Mentre in contatto con lo pneumologo aumentavo il grado della bombola di ossigeno.
Mentre ero disperata, con mia madre sotto choc.
Doveva esserci un medico in quel momento o un operatore sanitario, ma non c’era nessuno perché dal momento della crisi (un’ora prima) io ho chiamato insistentemente il 118 ma nessuno mi ha risposto. Nessuno.
Nessun medico di base o di qualsiasi altro tipo (mio padre era stato visitato privatamente per lo più, perché sennò… ciao) è venuto a casa a constatare il decesso, a darci una causa della morte.
Soltanto la mattina dopo un medico legale, intercettato dalle pompe funebri, è venuto per l’esame del dna ai fini della cremazione. E ne ha constatato il decesso.
Mio padre ha lavorato tutta la vita, ha pagato fior di tasse; le poche multe che beccava le pagava dopo un’ora, se non avesse avuto qualche risparmio per le visite private sarebbe morto prima.
Nel dolore immenso non riesco, a fianco alla rabbia, neanche in questo momento a rinunciare all’onore del vero.
Dopo il Covid la vita degli esseri umani sembra valere ancora meno di prima. Talvolta sembra carne da macello.
Questo è il nostro paese, questa è la realtà.
Mentre intorno si fa propaganda per le ennesime elezioni”. Affida ad un post su Facebook,  Francesca Mari, giornalista e cronista de Il Mattino,  oltre che amica della nostra redazione. Il papà, Gabriele, è venuto a mancare lunedì 27 maggio, mentre era a casa. Nel racconto, struggente, di Francesca, i limiti evidenti dell’assistenza sanitaria sul territorio vesuviano.

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