Durante i lavori al Parco della Marinella, sono stati rinvenuti dei piccolissimi frammenti di amianto, inferiori a un millesimo dei campioni di terreno analizzati. I frammenti sono stati rinvenuti solo in alcuni punti delle 550 tonnellate di terreno in questione, infatti il materiale non viene smaltito come “amianto” ma come “terreno contenente amianto”.
Il principio di precauzione, per la tutela della salute, prevede che anche in presenza di piccoli frammenti di amianto, l’intero cumulo di terreno venga smaltito come “terreno contenente amianto” in appositi siti di smaltimento. Non si tratta, quindi, di 500 tonnellate di amianto e i frammenti, tra l’altro, sono limitati e compatti. Non sono presenti fibre aerodisperse e nessun rischio per la salute pubblica e i cittadini.
Il principio di precauzione, per la tutela della salute, prevede che anche in presenza di piccoli frammenti di amianto, l’intero cumulo di terreno venga smaltito come “terreno contenente amianto” in appositi siti di smaltimento”, prosegue la nota, che ribadisce come “non si tratta, quindi, di 500 tonnellate di amianto e i frammenti, tra l’altro, sono limitati e compatti”, ribadendo che “non sono presenti fibre aerodisperse e nessun rischio per la salute pubblica e i cittadini”.
L’area fa parte di una vasta riqualificazione che riguarda anche l’ex Mercato Ittico di via Duca degli Abruzzi. Il Parco della Marinella sarà aperto nel 2025, al termine dei lavori attualmente in corso. “Abbiamo avviato le procedure per recuperare da una situazione decennale di degrado, un’area sulla quale avevamo avuto tantissime segnalazioni e denunce da parte dei residenti della zona”, aveva spiegato poche settimane fa l’assessore alla Sicurezza, Antonio De Iesu, aggiungendo che “l’area è stata riportata ad una situazione di normalità con un cantiere vigilato che eviterà ulteriori situazioni di occupazioni abusive. L’area sarà completamente riqualificata e destinata ad uso sociale e culturale”.