Corruzione e falsità in atti pubblici. Questi i reati contestati all’assessore ai lavori pubblici del Comune di Caserta, Massimiliano Marzo, a due dirigenti, ad un dipendente e ad un imprenditore. Sono finiti questa mattina agli arresti domiciliari. In totale, 14 le persone indagate. L’inchiesta parte due anni fa: sotto la lente della procura di Santa Maria Capua Vetere le gare per l’affidamento di lavori pubblici nel Comune di Caserta. Strade, illuminazione e non solo. Alcuni affidamenti, questa l’ipotesi investigativa, sarebbero stati pilotati attraverso gli uffici comunali e con la connivenza di un esponente del governo cittadino, l’assessore ai Lavori Pubblici e alla Polizia Municipale Massimiliano Marzo.
Gli inquirenti hanno passato al setaccio documenti, atti pubblici, acquisito informazioni attraverso intercettazioni telefoniche. Fino al blitz, con numerose perquisizioni, scattato questa mattina quando i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno arrestato cinque persone, tutte ai domiciliari. Tra queste c’è appunto l’assessore dell’attuale giunta comunale Massimiliano Marzo e alcuni dirigenti comunali. Le ipotesi di reato per i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono truffa, falso e corruzione.