Il caso Kvaratskhelia è scoppiato. Le parole del clan di Kvara non sono piaciute, soprattutto la tempistica ha sorpreso e infastidito il club, che pensava di aver già messo in chiaro le cose. Mamuka Jugeli, l’agente di Khvicha, e il papà Bradi, volevano dare una scossa all’impasse delle ultime settimane, per adeguare il contratto in scadenza nel 2027 ed hanno messo in atto un muro contro muro. La situazione per il club è chiara: avanti insieme, con un nuovo accordo e una eventuale clausola rescissoria che possa servire da garanzia per tutti, anche per salutarsi in futuro senza strappi. Oggi Kvara debutta all’Europeo e nei prossimi giorni potrebbe ricevere la visita di Manna: il d.s. azzurro, in Germania, punterà a incontrare l’agente per rasserenare gli animi e riapparecchiare la tavolo per un incontro con De Laurentiis.
Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte, infatti, non hanno apprezzato l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti del club, con un intervento a gamba tesa e senza controllo. Alle parole fuori controllo dell’agente (“Vogliamo andare via e giocare la Champions, se resta perderà un anno”) e del papà (“Non voglio che resti a Napoli, ha cambiato tre allenatori in un anno…”), il Napoli ha risposto mostrando la faccia dura, mandando un messaggio chiaro alla compagnia: è cambiato il vento, serve rispetto per il club e i suoi tifosi. “Ha un contratto di altri tre anni con la società, non è in vendita. E non sono agenti o padri a decidere il futuro, ma solo il club”, la sintesi del tweet arrivato nella notte di domenica. Con un “fine della storia” a mettere il punto sulla questione.