“Il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel corso di un incontro con la stampa per fare il punto della situazione in merito al crollo che si è verificato ieri notte a Scampia.
“A Scampia è stata una terribile tragedia”, dice il sindaco che rilancia le iniziative per il recupero del quartiere. “Il crollo testimonia ancora di più quanto sia importante il progetto di abbattimento e riqualificazione delle Vele per garantire la prospettiva di una sistemazione che sia sicura e dignitosa alle persone che vivono in grande precarietà. Questa tragedia deve essere una spinta ulteriore per andare avanti con questo progetto che ha rappresentato una priorità della nostra amministrazione”.
Nella Vela Celeste “il cantiere era aperto con opere di pulizia e messa in sicurezza dei piani bassi per migliorare le condizioni abitative di questo edificio che era l’unico destinato a rimanere in piedi, non come abitazione ma destinato a servizi pubblici. Non lasceremo soli gli abitanti delle Vele e di Scampia”, sottolinea il sindaco. “Sl posto ci sono squadre di tecnici per le valutazioni statiche e per decidere sul rientro a casa di alcuni nuclei familiari. Abbiamo disposto un intervento straordinario utilizzando le palestre della zona per l’ospitalità alle famiglie. Dobbiamo garantire la sicurezza e dare ospitalità a tutti quelli coinvolti su questa grande tragedia”.
I lavori, evidenzia Manfredi, “erano cominciati a inizio di quest’anno con piano seminterrato e piano terra per la rimozione dei grandi accumuli di rifiuti. Il cantiere è aperto, le attività sono in corso ma non c’è alcuna relazione – sottolinea Manfredi – tra le opere che si stanno facendo e il crollo che si è verificato. L’indagine della magistratura farà il suo corso, noi dobbiamo garantire sicurezza e vicinanza alle famiglie, il giorno dei funerali proclameremo lutto cittadino”.
All’interno della Vela Celeste abitano “circa 700-750 persone, avevamo già realizzato una ricognizione dettagliata e nominativa prima di partire con il progetto. Dobbiamo capire quante di queste possono rientrare. La situazione delle Vele non la scopriamo oggi, la maggior parte delle persone che si trovano oggi alle Vele sono occupanti senza titolo per vari motivi, ci sono stati negli anni vari provvedimenti di sgombero attuati o non attuati. Negli anni si sono accumulate molte situazioni di precarietà, la strada che seguiremo è quella di evitare questo obbrobrio che è stato abitare le Vele e dare a tutti una sistemazione”.
Quanto si tempi, “il nostro obiettivo è il 2027, parte delle risorse sono sul Pnrr, parte sul fondo complementare, non abbiamo motivo per immaginare ritardi. I cantieri sono già aperti. Abbiamo un cronoprogramma con un elenco delle famiglie che devono spostarsi, appena si completano gli edifici si liberano le Vele e la riqualificazione va avanti. È un progetto a incastro”.