L’altro ieri è scaduto l’ultimo bando di concorso promosso dal Comune di Napoli per l’assunzione di 130 unità di personale per profili che vanno dall’istruttore amministrativo (27) all’istruttore tecnico (50), dall’ agente di polizia municipale (8) al funzionario economico-finanziario (2), dal funzionario tecnico (8) all’assistente sociale (30). Le prove dovrebbero concludersi entro il prossimo mese di ottobre. Ebbene, il totale delle candidature registrate per questo bando ha raggiunto il tetto di 11.763. Un nuovo record dopo gli 80 mila del cosiddetto «concorsone» per l’assunzione di 762 dipendenti, nel 2022, con quasi gli stessi profili professionali richiesti per l’ultimissima prova concorsuale gestita da Formez.
Degli 11 mila 763 candidati, l’81,35% proviene dalla Campania, il 6,96% dalla Puglia, il 5,52% dalla Lombardia, il 4,65% dal Lazio e l’1,52% dalle altre regioni. Un dato che in qualche modo conferma una controtendenza tutta partenopea rispetto alla «fuga» dal posto pubblico che si registra un po’ dovunque a causa della scarsa capacità attrattiva esercitata dalla Pubblica amministrazione.
«Credo — commenta il sindaco Gaetano Manfredi al Corriere del Mezzogiorno in un articolo a firma Angelo Agrippa — che abbiamo dato prova, anche negli altri concorsi, di grande trasparenza e questo per i giovani rappresenta un evidente segno di garanzia. L’ho sperimentato ampiamente all’Università: quando si fanno le cose con serietà e rispetto per il talento e il valore di ciascun candidato, non si dà spazio neanche a polemiche e a sospetti di raccomandazioni. Poi — continua l’ex rettore della Federico II — la Pubblica amministrazione esercita un nuovo fascino sui giovani, del resto una grande democrazia come la nostra, ma come da tempo avviene in Francia con l’Ena, non può fare a meno di personale preparato e competitivo: abbiamo tanti giovani in gamba al Comune di Napoli e la loro è una scelta vera, non di ripiego. In totale nel nostro piano fino al 2026 contiamo di assumere in tutto 2500 dipendenti, di cui i 1.597 già arruolati. Certo — conclude il sindaco — resta il problema degli stipendi bassi, un problema comune agli enti locali. Ed è uno dei temi da affrontare con la massima urgenza».
Anche i numeri della riorganizzazione e dell’assetto complessivo indicano una tendenza al potenziamento della macchina comunale, a cominciare dai livelli apicali: dai 65 dirigenti (di cui 35 a tempo determinato) ai 43 dirigenti amministrativi del 2023 si è passati ai 106 attuali (di cui solo 24 a tempo determinato).