Sant’Anastasia. Molti Comuni sono impegnati nella sessione di bilancio. Alcuni di programmazione, altri di risanamento dopo i numerosi dissesti finanziari. E la “notizia in Comune” seguirà, paese per paese, gli accadimenti per darvi sempre un’informazione precisa.
Oggi è il turno di Sant’Anastasia. Il giorno dopo. Il civico consesso si è tenuto ieri ed oggi scoppia la polemica social per quanto accaduto. Un evento più unico che raro, singolare che ha messo in difficoltà la maggioranza, il sindaco Esposito, l’amministrazione e in particolare l’assessore al Bilancio, Trimarco. E proprio le sue parole per mettere una toppa su quanto accaduto certifica, ancora di più, una gaffe. Quando la giustificazione è peggiore dell’accadimento.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo nel consiglio comunale di ieri. Sempre l’assessore Trimarco, come da consuetudine, prende la parola e tenta, com’è naturale che sia, di esaltare il contenuto del documento di programmazione economica e finanziaria. Finisce l’intervento e chiede la parola Mariano Caserta, leader dell’opposizione e guida dell’alternativa politica che in questa consiliatura si è affermata nel civico consesso e sul territorio. Caserta dimostra, a differenza dello stesso assessore e dei consiglieri di maggioranza, di aver letto le carte in modo certosino. Pone una questione pregiudiziale prima di entrare nei contenuti del documento finanziario. Un errore macroscopico che pregiudica la seduta e impedisce l’approvazione del bilancio così come elaborato dall’ufficio e approvato dalla giunta. In sala cade un certo imbarazzo e il Pd, partito di minoranza, chiede una seduta per consentire anche alla compagine di governo di approfondire bene e verificare se i rilievi di Mariano Caserta siano reali. Confronto a microfoni staccati in maggioranza e si torna in aula. Caserta ha ragione quindi inutile pure entrare nel merito del documento di programmazione. L’atto è sbagliato. Tutto torna indietro, si deve correggere l’errore, riapprovare in giunta e poi tornare in Consiglio. Ulteriore perdita di tempo e la certezza che alcuni erano pronti a votare un atto così importante senza averlo letto mentre, altri, come l’assessore al Bilancio e pure i revisori dei conti, sicuramente l’hanno letto ma, diciamo, non sono riusciti a cogliere l’errore contenuto in quelle carte che he pregiudicava e ne ha pregiudicato il percorso istituzionale, costringendo tutti ad una seduta inutile di civico consesso e ad altri venti giorni, se tutto va bene, per ripetere il lavoro. Magra figura.
Ovviamente l’opposizione, in chiave politica, incassa una vittoria importante non solo perché si dimostra nella lettura delle carte più attenta e competente ma soprattutto perché Mariano Caserta porta a casa il risultato politico, mettendo a nudo le falle dell’amministrazione, e lo fa alla luce del sole, dando un consiglio all’amministrazione su dov3e sia l’errore, come rimediare, evitando, al contrario, il colpo duro. Ossia, non sollevare il problema in aula, indurre la maggioranza all’errore perché avrebbero approvato l’atto dopo la relazione dell’assessore ad occhi chiusi, ignari di cosa ci fosse in quelle carte, e dopo l’opposizione avrebbe avuto vita facile nel ricorso al Tar e tra qualche mese certificare l’annullamento del documento finanziario della giunta in sede giudiziaria. Sarebbe stato un bel problema e non solo politico ma di ricaduta sulla comunità. E invece con senso di responsabilità Caserta ha preferito portare a casa il risultato politico mettendo in evidenza la debacle della maggioranza mettendola in condizione di recuperare da qui a 20 giorni l’errore commesso.
L’assessore Trimarco replica con un video social: “L’errore è stato commesso dall’ufficio, non dalla giunta e non dalla maggioranza”. Ma come, è a tutti evidente che il bilancio materialmente lo stila l’ufficio. E tutti sanno pure che prima di diventare ufficiuale, quell’atto passa in seno alla giunta. Gli assessori e il sindaco lo leggo no, verificano se sono stati rispettate le procedure, se quel documento contiene errori, se eventualmente rispetta l’indirizzo politico e poi si va in giunta per approvarlo. Alla politica il compiuto di indirizzo e di controllo sugli atti. Se nell’atto c’è un errore e quell’atto è stato approvato dalla giunta e lo si porta in aula, è evidente che per la maggioranza è tutto a posto. Quindi, nella migliore delle ipotesi l’errore non è stato rilevato né dagli assessori che lo hanno approvato nella eeduta di giunta e nemmeno dai consiglieri di maggioranza che lo volevano approvare in aula. Se fosse solo responsabilità dell’ufficio, quale sarebbe la funzione dell’approvazione in giunta e poi del civico consesso? Quella di controllo, proprio sugli errori eventuali di un atto, e quella di indirizzo, ossia sulle scelte che l’approvazione di quell’atto determina dopo l’approvazione. Tutto chiaro? Ecco perché il tentativo di scaricare tutte le responsabilità sull’ufficio competente diventa non solo inutile ma non è politicamente apprezzato né dagli addetti ai lavori, né dai dipendenti comunali. Tutti possono sbagliare una procedura in buona fede, un capitolo di bilancio, un errore pure veniale. Il controllo spetta alla politica. E in questo caso chi ha letto le carte prodotto dall’ufficio semplicemente non lo ha individuato. Bastava ammettere questo per chiudere un altro capitolo polemico e tentare di uscire meglio rispetto a scaricare ogni responsabilità sui dipnendenti comunali. Cosa significa, che la prossima volta, se il dipendente comunale nel bilancio ci mette il disegnino del ponte sullo stretto, la giunta lo approva lo stesso? Tutto grasso che cola per l’opposizione: “Con lealtà e correttezza abbiamo messo in evidenza un errore – spiega Mariano Caserta – perché noi gli atti li leggiamo e, senza presunzione, li sappiamo anche leggere. Essendo poi materia mia sul piano professionale, non è stato nemmeno difficile individuare questo ed altre falle contenute in quel bilancio. Ho spiegato cosa correggere e sicuramente torneremo in aula per poi passare all’analisi dei contenuti. Anche lì saremo preparati per spiegare punto per punto l’incapacità politica e amministrativa di chi governa. Mi dispiace che l’assessore al Bilancio abbia tentato di scaricare tutto sull’ufficio competente dimenticando che dopo l’attività dell’ufficio quel documento è stato approvato dalla giunta. O non lo hanno letto, come spesso fanno, oppure lo hanno letto e ci hanno capito ben poco. In entrambi i casi, proprio le parole dell’assessore ben certificano da chi siamo governati. La mia solidarietà anche ai dipendenti comunali costretti a subire pure queste esposizioni mediatiche negativa a causa di chi ha difficoltà ad ammettere incapacità e impreparazione. Non si assumono le loro responsabilità. Se fanno bene, il merito è loro. Se si sbaglia, la colpa è dei dipendenti comunali. Una replica che rappresenta una gaffe maggiore dell’errore in sè”.