Gino Signore e le sue spose sono stati gli assoluti protagonisti di un exclusivo white cocktail party, svoltosi in questo week end, nella raffinata sede di Atelier Signore, in via Calabritto, nel salotto di Napoli. “Sono particolarmente emozionato questa sera di rivedere il mio atelier affollato di tanta bella gente dopo il triste periodo della pandemia”, ha detto Signore”; in questa occasione intendiamo proporre al nostro pubblico le nuove collezioni Sposa Atelier Signore per il 2022; in particolare, grazie ad un team di stilisti altamente specializzati, ed alla nostra Academy con la quale offriamo valide opportunità per intraprendere una carriera di successo nel pianeta moda ai giovani appassionati a questo settore, “, ha continuato Signore, “presentiamo tre linee diverse intese a soddisfare qualunque tipo di esigenza; cominciamo dalla linea Giovanna Sbiroli articolata in abiti in cui abbiamo puntato solo su un gioco di tagli minimal e di tessuti preziosi come la seta, il mikado, lo chiffon, per poi passare ad una collezione romantica di stampo “Botticelliano”, per arrivare alla linea “Excellence” fatta di modelli esclusivi, impreziositi da pizzi chantilly e ricami in paillettes o in perline.
La sposa della rinascita?”, ha detto infine Signore” una immagine bianca eterea, pulita che guarda al matrimonio non tanto come evento mondano in cui apparire in veste di star hollywoodiana, ma come coronamento di un sogno d’amore. L’evento, curato nei minimi dettagli dalla Event planner Francesca Varriale, si è articolato tra suggestive white images vivant posizionate lungo lo scalone di granito dell’antico Palazzo Calabritto e divertenti trunk show realizzati su tappeto rosso negli spazi dell’Atelier, al ritmo delle note musicali di una scatenata dj. Tra le news proposte nel corso della kermesse da citare, l’anteprima di una capsule di abiti pregiati after eight destinati alle grandi soiree, con una tavolozza colori in cui al basic white and black, si aggiungono tonalità più colorate come il verde acqua e l’azzurro cielo.
