La Napoli sommersa si arricchisce di un nuovo percorso museale, con l’apertura al pubblico del suo primo Museo dell’Acqua, frutto di una collaborazione tra l’Associazione “Pietrasanta Polo Culturale Onlus” e l’Azienda Speciale ABC – Acqua Bene Comune Napoli. Dopo circa un anno di lavori, il Museo dell’Acqua è stato inaugurato nei giorni scorsi. A presentare il nuovo museo sono stati, in una manifestazione pubblica, il Rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta Vincenzo De Gregorio, il presidente dell’Associazione Pietrasanta Raffaele Iovine e la presidente dell’ABC Alessandra Sardu. Sono inoltre intervenuti: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il direttore generale dell’ABC Alfredo Pennarola, la direttrice dell’Archivio di Stato Candida Carrino, il presidente della BBC Banca di Credito Cooperativo Amedeo Manzo e il geologo Riccardo Caniparoli che ha tenuto una breve lezione sul sottosuolo napoletano. Il Museo, raggiungibile con il nuovo “ascensore archeologico” costruito nel sottosuolo della Pietrasanta, è stato ideato dall’ex Commissario Straordinario dell’ABC Sergio D’Angelo con il presidente della Pietrasanta Raffaele Iovine e ha visto la riattivazione di due importanti cisterne dell’acquedotto Bolla, entrambe funzionanti fino al 1885 nel sottosuolo della Basilica della Pietrasanta. Questa prima realizzazione del progetto, che si amplierà nei prossimi mesi, ha come protagonista l’Acqua di Serino. Principale opera di approvvigionamento e distribuzione di acqua potabile nell’Italia postunitaria sino al primo novecento, dell’Acquedotto del Serino si potranno ammirare gli originali elaborati progettuali disegnati su seta, risalenti al 1881 e fino ad ora gelosamente custoditi nell’archivio Storico Aziendale di ABC Napoli. Inoltre, reali pezzi idraulici della rete post bellica dell’acquedotto napoletano, introdurranno il visitatore alle antiche cisterne dell’Acquedotto Bolla: la cosiddetta “Cisterna delle anguille”, la più piccola delle due (con una capacità di 150 metri cubi), e la “Sala delle Onde”. Quest’ultima, denominata la piscina del Principe che si trova esattamente sotto il Palazzo del Principe Gaetano Filangieri d’Arianello in via Atri, ed è considerata la più grande del centro antico, larga dieci metri, lunga oltre venti, profonda più di cinque e con una capacità di 400 metri cubi di acqua. Le cisterne, dove sono visibili ancora le “grappiate” dei pozzari, con ruscelli a vista, un’illuminazione particolarmente suggestiva, giochi di luce, suoni, sono il cuore di un percorso sotterraneo che si snoda per circa un chilometro, tra le cavità trasformate negli anni 40 del ‘900 in ricovero antiaereo, pannelli multimediali e interattivi, infografica e installazioni utili ad illustrare la storia dell’acquedotto. Il percorso museale, grazie anche alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, verrà arricchito nel tempo con reperti a tema come congegni idraulici, statue, ceramiche.
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