Castelli (Mef): “Avanti su rateizzazioni e codici credito imposta”

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“Il core business della Manovra 2022 è sicuramente l’avvio di una riforma profonda del sistema fiscale attraverso un processo che mira alla riduzione complessiva del carico fiscale a partire dalla revisione degli scaglioni Irpef e dall’abolizione dell’Irap”. Queste le parole di Laura Castelli, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, nel corso del webinar “Legge di Bilancio 2022” organizzato dall’Ordine dei commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli in collaborazione con gli Ordini di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Nola, Siracusa, Udine, Vallo della Lucania e con l’Unione nazionale giovani Commercialisti ed Esperti contabili. “Un percorso che, oserei dire, è oramai irreversibile e deve poggiare su una sempre maggiore digitalizzazione dei processi. E’ necessario un cambio di passo culturale – ha aggiunto l’esponente pentastellato – perché ogni volta che il Legislatore interviene con una riforma deve assicurarsi che la stessa sia accompagnata da risorse adeguate in termini di risorse umane ed economiche, affinché la stessa vada a buon fine. Purtroppo quasi mai accade e i problemi, spesso, nascono da qui. Gli obiettivi più immediati sui quali stiamo lavorando sono quelli relativi ai codici identificativi per la cessione del credito d’imposta dei bonus edilizi, al miglioramento del sistema di riscossione soprattutto da parte degli enti locali e alla proroga delle rateizzazioni per imprese e famiglie. Tutti temi – ha rimarcato il vice ministro del Mef – che i commercialisti hanno già portato alla nostra attenzione e insieme proveremo a portare a termine”. Sulla cooperazione tra governo, parlamento e professionisti ha posto l’accento anche Vincenzo Moretta, presidente dell’Odcec di Napoli: “Se vogliamo trasformare in azioni concrete quanto previsto nella legge di Bilancio e far ripartire l’economia del paese, il contributo dei 118mila commercialisti italiani è fondamentale. Finora è stato poco compreso e utilizzato, mi auguro che si recuperi in corso d’opera. Anche perché la ripartenza è di nuovo penalizzata da fattori esterni come l’aumento dei costi energetici e le crisi politiche alla porte di casa nostra. E sul piano del rapporto tra fisco, professioni e contribuenti c’è ancora tanto da fare. Ricordo a tutti che noi siamo presidio imprescindibile di legalità e partner delle Agenzie territoriali e siamo stati tra i primi a innovarci sul piano telematico. Ma per andare avanti c’è bisogno di maggiore concertazione e noi continueremo a fare la nostra parte”. Il tema della concertazione è stato ripreso anche da Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili: “Bisogna semplificare la vita ai contribuenti e di conseguenza anche ai commercialisti per applicare le norme in modo efficace e concreto. Iniziamo a domandarci perché ciò non accade. Perché il legislatore non si è confrontato con i professionisti nella redazione e applicazione delle norme. Pensiamo al superbonus, ad esempio. Per non parlare della legge delega fiscale e dell’attuazione del Pnrr. Come si fa a recuperare gettito senza consultare i commercialisti? Noi siamo pronti al dialogo, speriamo di essere ascoltati”. Secondo Eraldo Turi (consigliere dell’Odcec Napoli): “La legge di Bilancio rappresenta un progressivo ritorno alla normalità. Ci sono ancora norme emergenziali per dare fiato all’economia ma finalmente vediamo un’inversione di tendenza. Molto ci spettiamo adesso dalla delega fiscale in termini di riduzione del carico fiscale e della razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario oltre alla riduzione dell’evasione fiscale. Serve puntare sulla crescita e queste sono misure indispensabili. Solo così è possibile ridurre i 2700miliardi di debito pubblico”. Per la Guardia di Finanza è intervenuto Giancarlo Trotta, Generale di Divisione e Comandante Regionale Campania: “La legge di bilancio 2022 è fortemente influenzata dallo stato pandemico. E’ una legge che si propone di rispondere alla necessità di riduzione della pressione fiscale, sostenere le imprese in difficoltà e le famiglie, rilanciando investimenti pubblici e privati. Noi saremo protagonisti con la nostra attività di prevenzione, e poi anche repressiva, nei confronti di tutti i fenomeni illeciti legati alla fruizione della cessione dei crediti e all’utilizzo delle agevolazioni fiscali. In questo la collaborazione dei professionisti è fondamentale”. La voce dell’Agenzia delle Entrate è stata rappresentata da Michele Garrubba, direttore regionale della Campania: “L’incontro odierno consolida la proficua collaborazione con i professionisti. Confermo l’impegno della Direzione Campana di promuovere il confronto con i professionisti e gli intermediari finora molto soddisfacente. L’emergenza pandemica ha reso evidente necessità di un fisco sempre più telematico con l’utilizzo sistematico delle nuove tecnologie. Su questo punto è necessario procedere insieme per rendere il rapporto tra fisco e contribuente sempre migliore”. Tesi ripresa da Antonio Scognamiglio (direttore Generale Sud Italia Agenzia Entrate Riscossione): “Il fine comune è quello di consentire ai contribuenti di poter assolvere nei tempi e nei modi giusti i loro doveri. Veniamo da due anni di pandemia nei quali abbiamo modificato consuetudini personali e lavorative. L’accelerazione del processo di digitalizzazione della PA dovrà essere capitalizzata per tradurla in incremento dei servizi ai cittadini. Per agevolare il rapporto tra Ader e contribuenti invito tutti ad accedere a Equipro l’area per intermediari che può offrire tante risposte sfrondando la necessità di recarsi presso gli uffici”. Un quadro dettagliato sulla legge di Bilancio è stato illustrato da Francesca Giglio (presidente della Commissione Imposte dirette e Imposte indirette): “Gli obiettivi previsti non sono, al pari del Pnrr, di facile conseguimento. Soprattutto se procediamo ancora con questo rapporto deficitario tra debito e pil, con l’impennata dell’inflazione e con l’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Proprio per questa congiuntura è necessario puntare a quella giustizia ed equità fiscale che ancora latitano, soprattutto se pensiamo che il 50% dei redditi medi e bassi usufruisce solo del 25% delle risorse complessive. Un dato che deve essere rivisto”.

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