Certificati falsi ai marittimi: indagati pubblici ufficiali

La redazione
07/02/2024 @ 14:36

Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che militari della Guardia Costiera di Napoli hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari, obbligo di presentazione alla p.g.) ed interdittive (divieto di esercitare la professione sanitaria) emesso dal GIPdel Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Napoli – sezione seconda “Reati contro la Pubblica Amministrazione”,nei confronti di soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di corruzione e falso in atti pubblici, alla cui realizzazione avrebbero contribuito pubblici ufficiali dipendenti dell’Ufficio della Sanità Marittima e personale appartenente al Ministero delle Infrastrutture, in servizio presso la Capitaneria di Porto di Napoli, nonché personale medico in servizio presso la sede INAIL di Napoli o presso l’ASL nonché marittimi e vari intermediari.

Secondo quanto risulta dall’approfondita attività di indagine, sarebbero emerse varie tipologie di illecito, tra cui, in particolare:

–          in alcuni casi, intermediari, in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto, avrebbero garantito ai marittimi il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale, rilasciati dalla Capitaneria di Porto in mancanza dei requisiti previsti per legge;

–          in altri casi, i marittimi avrebbero conseguito il rilascio di certificazione medica senza che gli stessi venissero sottoposti alle visite mediche;

–          in altri casi ancora, i marittimi avrebbero ottenuto di accedere indebitamente a benefici previdenziali in seguito al rilascio da parte dei sanitari di falsi certificati di malattia.

Le attività sopra descritte sarebbero state commesse dai pubblici ufficiali ai quali sarebbe stato corrisposto il pagamento di somme di denaro o comunque il versamento di altre utilità.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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