No alla revisione degli estimi catastali in questo momento senza i dovuti accorgimenti. È l’appello lanciato da Federproprietà contro un provvedimento che si tradurrebbe inevitabilmente in un aggravio delle tasse anche per il ceto medio. L’associazione di proprietari immobiliari chiede che l’aggiornamento del registro degli immobili venga rimandato a tempi migliori perché rivedere i parametri delle abitazioni in questo momento potrebbe condurre all’aumento delle imposte e il conseguente stop al rilancio economico del paese proprio nel momento in cui si registra un forte incremento del mercato immobiliare. Dopo l’emergenza economica dovuta alla pandemia e gli aiuti economici forniti dallo Stato, infatti, molti piccoli risparmiatori hanno deciso di investire i loro risparmi nel mattone, da sempre bene rifugio per gli italiani. Certo, la revisione del catasto ormai è necessaria. Basti pensare che l’ultimo aggiornamento risale al 1989, per cui una revisione dei valori catastali vecchi, iniqui che non corrispondono al reale valore degli immobili potrebbe essere necessaria. In alcuni casi vige il paradosso di case di pregio nel centro storico hanno rendite catastali basse mentre appartamenti in periferia di recente costruzione hanno rendite catastali alle stelle. «La revisione degli Estimi Catastali può essere l’occasione per far emergere l’abusivismo edilizio» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Ma occorre accompagnarla – spiega – con un’ampia e ragionata sanatoria, che però non danneggi i piccoli proprietari in regola. Quindi occorre grande cautela». Si tratta di un’operazione pericolosa, afferma Vincenzo Mazzella. «I valori degli immobili registrati con gli estimi al catasto al momento non rispecchiano il vero valore di un immobile sul mercato immobiliare ma aggiornarlo ora significherebbe un incremento notevole delle imposte, per risolvere questo problema si potrebbe pensare a ridurre le aliquote andando così a pagare sempre lo stesso importo ma avendo un catasto aggiornato. Questa potrebbe essere una proposta per tutelare i risparmiatori che poi sono quelli che investono nell’immobile e che muovono, in modo piramidale tutto il mondo dell’edilizia».
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