Dall’aspetto è simile al rosso. Ma ha sapore e proprietà diverse. E’GiaGiù il pomodorino giallo che viene coltivato sul Vesuvio, presentato nell’anteprima della V edizione di Eruzioni del Gusto, evento culturale ed espositivo sull’enogastronomia e le eccellenze delle terre vulcaniche d’Italia aperto al pubblico, promosso dall’associazione culturale ORONERO – Dallescritture del fuoco in programma fino al 30 ottobre 2023 al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, tra Portici e Napoli. Protagonista di un convegno con agronomi e docenti, Giagiù ha una storia singolare: sembra che durante la raccolta del piennolo rosso un contadino, il nonno di Giulia, notò che una delle piante aveva i frutti di colore giallo oro. La varietà fu chiamata GiàGiù, il giallo di Giulia. Ma notizie più precise e benefici del pomodoro giallo sono stati resi noti a seguito della raccolta dei semi e a un progetto di ricerca dell’agronoma Patrizia Spigno e della docente Amalia Barone del Dipartimento di Agraria di Portici, entrambe presenti a Eruzioni del Gusto insieme a Emilio Di Stasio, Fabiana Pizzolongo, Gianni Cicia, Francesco CastelluccioMomento clou, la degustazione nell’ambito di un laboratorio a cura del gastronomo Fofò Ferriereche ha detto: “Molti, di solito lo sostituiscono o hanno la pretesa di sostituirlo al pomodoro rosso che ha caratteristiche ben diverse: il pomodorino giallo ha sostanze benevoli per il corpo qualifosforo, ferro e potassio mentre il rosso ha il licopene. Abbinato ad altri prodotti come ad esempio l’olio, ha la possibilità di veicolare queste sostanze positive nel corpo. La grande difficoltà consiste nel far capire che il pomodorino giallo ha caratteristiche ben specifiche e diverse dal rosso. Io li definisco i gemelli diversi perché la matrice, la mamma, è la stessa ovvero la terra ma sono diversi perchè in natura è una cosa normale la diversità. Noi vogliamo uniformare tutto ma la natura non ce lo consente. Ai presenti è stata offerta una fetta dipane cafone con semola di grano duro, macinata a pietra, in cui dentro è stato messo sugo della puttanesca giallo. Sulla fetta è stato versato sugo di GiaGiù con olive nereSpazio anche alla dieta mediterranea con lo chef (2 stelle Michelin), Gennaro Esposito “Una sana alimentazione è importante per molti motivi: è educazione al gusto, al sapore, al piacere, al benessere” ha detto “Il momento della tavola deve essere un momento di felicità non una burocrazia che bisogna assolvere tutti i giorni. Noi oggi trattiamo soprattutto il cibo dei bambini e delle mense di ospedali come se fosse un servizio da svolgere perché serve farlo e dimentichiamo che in quel momento c’è tanto piacere. Il cibo deve essere gusto e benessere insieme”.

La serata si è conclusa con una cena di gala. I grandi prodotti dei territori della Campania preparati da chef del Dipartimento Solidarietà Emergenza Campania della Federazione Italiana Cuochi, dall’Unione Cuochi Campania e dell’Associazione Cuochi della Provincia di napoli coordinati dallo chef Ludovico D’Urso. Nel menu anche un piatto toscano (peposo di chianina alla fornacina) preparato da chef toscani. Per la Campania il trionfo del mare, la pasta di Gragnano, la mozzarella di bufala, il pomodorino del piennolo del Vesuvio e vini dei sette Consorzi di Tutela della CampaniaEruzioni del Gusto procede oggi con masterclass, show cooking e convegni scientifici. Eruzioni del Gusto è Borsa Internazionale dell’Enoturismo e si svolge con la collaborazione strategica di Gesac la società che gestisce l’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino e Salerno ed è patrocinato dalla Regione Campania e dai Ministeri del Turismo, della Cultura e dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Per la terza volta consecutiva sarà presente Toscana Promozione Turistica con ‘Vetrina Toscana’, la Sicilia con i vini dell’Etna.

A patrocinare Eruzioni del Gusto oltre i Ministeri e la Regione Campania numerose Istituzioni: Città Metropolitana, Comune di Napoli, Enit, Fondazione Fs, Comuni di Portici, Pompei, Ercolano, Parco Nazionale del Vesuvio, Città del Vino, Fondazione Ente Ville Vesuviane. Università ed istituti di ricerca scientifica: Ingv, Agritech, Crea, Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Agraria, Centro Musa, Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, Izsm, Fondazione Dohrn, ENEA, Fai delegazione di Napoli – Gruppo Vesuvio. Associazioni e ordini professionali: Federazione Italiana Cuochi, Dipartimento Solidarietà ed Emergenze – Fic, Unione Regionale Cuochi della Campania, Associazione Provinciale Cuochi di Napoli, Ais Campania, Odg Campania, Ordine dei Tecnologi Alimentari Campania e Lazio, Ugivi, Certiquality, Bureau Veritas, le Donne del Vino, Conf. Italiani nel Mondo, FederalberghiCampania, Mavv, Ospitalia.

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