Inaugurato il Sentiero n° 11 del Parco Nazionale del Vesuvio, denominato “La Pineta di Terzigno” e situato in località Piana Tonda, nel Territorio del Comune di Terzigno. Il tracciato, recuperato, ripristinato e arricchito dopo i danni inferti dagli incendi del 2017, è il progetto che completa il primo lotto di interventi realizzati nell’ambito del Masterplan del “Grande progetto Vesuvio”, piano pluriennale di investimenti dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, finalizzato al rilancio complessivo dell’area protetta. Il sentiero è ubicato nel Comune di Terzigno, uno dei 13 comuni del Parco Nazionale del Vesuvio, indissolubilmente legato per la sua storia al Vesuvio, che deve il nome alla terza colata di lava o “terzo fuoco” che nel 1631 devastò le falde del vulcano. Terzigno è famosa anche per la tradizionale e notissima produzione vinicola del “Vesuvio” DOP Lacryma Christy (bianco, rosso o rosato) e per la lavorazione a mano della pietra lavica. Il percorso, inaugurato in presenza del Presidente del Parco, Agostino Casillo; del Sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri; del Vicesindaco con delega all’Ambiente ed ai Rapporti con Ente Parco, Genny Falciano e di numerose altre autorità e rappresentati della comunità locale, è concepito per piacevoli e comode passeggiate, adatto per le persone con difficoltà motorie e visive, ed è realizzato con moderne tecniche di ingegneria naturalistica con impiego esclusivo di materiali naturali. Il camminamento, da cui si gode il profilo del versante occidentale del vulcano, si snoda su di una larga pedana in legno che non presenta dislivelli significativi, onde consentire la fruizione per tutti: esso è posto ad una quota massima di 211 metri s.l.m. e si percorre comodamente in 30 minuti per tutta la sua lunghezza di 1500 mt. con una piacevole sequenza di incroci e tratti curvilinei. Il sentiero è un’ottima meta, oltre che per i turisti che desiderano conoscere ed apprezzare, in uno spazio relativamente ridotto, gli ambienti tipici del Vesuvio, in un cammino che nulla toglie delle bellezze e delle atmosfere del Parco, anche per gli sportivi, che nel percorso possono trovare le condizioni ideali per i loro allenamenti. “La realizzazione di questo importantissimo progetto, che viene portato a temine nonostante tutte le difficoltà affrontate con l’emergenza pandemica, è un ulteriore e fondamentale tassello verso la realizzazione del Masterplan del Grande Progetto Vesuvio” le parole di Agostino Casillo, Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. “Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con impegno ed abnegazione alla realizzazione di questa bellissima opera – continua Casillo – che si inserisce in una strategia di lungo periodo di rilancio complessivo dell’area protetta che mette al centro la tutela del nostro patrimonio di biodiversità, coniugandola con uno sviluppo sostenibile delle comunità locali”.
“A tutto ciò si aggiunge anche il forte valore sociale di questo progetto che permetterà anche a chi ha disabilità motorie e visive di poter fruire del patrimonio naturalistico del nostro territorio”. “Finalmente viene realizzato a Terzigno il sentiero numero 11 – dichiara il Sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri -, voluto fortemente anche dal Direttivo dell’Ente Parco, onorato di farne parte. Con l’inaugurazione della passeggiata nella Pineta a Piana Tonda vengono messe in risalto le potenzialità di un’area unica nel suo genere, un grande polmone verde di Terzigno. Ora la responsabilità passa anche ai cittadini, ai terzignesi e a quanti ne usufruiranno, di esserne gelosi custodi e preservare questa straordinaria bellezza paesaggistica e naturale, circondata da altri attrattori turistici e culturali, come il Museo Emblema, il Museo Archeologico MATT e le straordinarie produzioni autoctone”. “L’intervento che presentiamo oggi – spiega il Direttore del Parco Nazionale del Vesuvio, Stefano Donati – è speciale, perché il percorso su pedana è rivolto in primis ai diversamente abili motori e visivi. Oggi questa area boscosa è oggetto di un intervento di restauro ambientale, con la messa a dimora di essenze tipiche dell’area vesuviana e della macchia mediterranea, resilienti e adattate agli incendi, collocate in prossimità del sentiero. Così da consentire al visitatore di percepirle anche in modo tattile, oltre che visivo e olfattivo: un piccolo ritorno alla natura.”
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