Quattro balordi del Rione Lauro con un basista che avrebbe avvertito dell’uscita di Neres il cui Rolex da 100mila euro era stato adocchiato nelle prime uscite napoletane del calciatore brasiliano. Le indagini della Squadra Mobile di Napoli si starebbero concentrando su questi elementi secondo quanto riporta sulla Repubblica Dario Del Porto. Una donna poi avrebbe visto tutto e anche altri testimoni hanno collaborato. Poi ci sono le telecamere. Le indagini, condotte dalla squadra mobile diretta da Giovanni Leuci, hanno tracciato un primo profilo dei malviventi: non una “paranza” di professionisti, ma una banda partita dal Rione Lauro per tentare il colpo della vita e fare il salto nel “grande giro”. Erano in quattro, in sella a due scooter. E hanno potuto contare sulla segnalazione di una “talpa”. Il calciatoreè  stato individuato appena uscito dal garage dello stadio Maradona e poi seguito fino a quando, in via Bixio, non  scattato il raid. Una testimone ha riferito agli investigatori di aver notato alcune fasi dell’azione criminale. Altri elementi vengono acquisiti dai filmati degli impianti di videosorveglianza della zona di Fuorigrotta.     Nella ricostruzione degli inquirenti, i malviventi hanno agito a colpo sicuro, presumibilmente perché venuti in possesso di una segnalazione “mirata” che ha consentito loro di conoscere esattamente il momento nel quale Neres, dopo la partita, si accingeva ad uscire dallo stadio per tornare in hotel con al polso il prezioso orologio con il quale era stato fotografato al momento della firma del contratto con il Napoli.