“Limitare il controllo della Corte dei Conti sulla corretta spesa del Pnrr, non soltanto rischia di alimentare fenomeni criminali e corruttivi, ma soprattutto di incidere negativamente sull’attuazione stessa del piano. Evidenziare ogni possibile carenza nella gestione dei fondi da parte degli enti pubblici, equivale piuttosto a rimuovere ogni eventuale ostacolo e a velocizzare la realizzazione dei progetti da finanziare, rendendo le procedure più snelle ed efficaci”. E’ quanto dichiara l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, che sull’emendamento del Governo che limita i poteri di vigilanza della Corte dei Conti sull’attuazione del Pnrr e proroga lo scudo erariale, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea. “È corretta l’interpretazione del Governo – chiede Pedicini – secondo la quale il “controllo” della Corte dei Conti, stabilito in fase di approvazione del Pnrr dalla Commissione, prevedeva un controllo solo ex-post e non concomitante? Ritiene legittimo, inoltre, il tentativo del Governo italiano di indebolire gli strumenti di controllo della Corte dei Conti e, se non lo ritenesse, che questo intervento possa alimentare un clima di cattiva gestione e non rispetto dei criteri di efficienza ed economicità degli attori preposti alla realizzazione dei progetti Pnrr?”.