Lo scorso 23 agosto un paniere calato tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli tradì Francesco Gragnaniello, ricercato dai Carabinieri per dare conto ad un mandato di cattura europeo.
Anche Salvatore Di Napoli è ricercato e anche lui “appartiene” a quel reticolo di vie studiate nel 16° secolo per l’esercito spagnolo. Di Napoli non segue l’esempio di Gragnaniello, non rimane nel suo quartiere. Sa che la Corte di Appello di Napoli, su impulso dell’autorità giudiziaria austriaca, ha emesso un provvedimento per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine.
Così si allontana dalla città.
I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, quelli della Catturandi, seguono le sue tracce e lo individuano nel comune di Ascea, provincia di Salerno. Sanno che è al mare, che frequenta le spiagge del litorale. Le monitorano tutte, sotto l’ombrellone, confusi tra i bagnanti. Lo riconosceranno mentre si tuffa in acqua. Ha rasato i capelli, indossa grossi occhiali da sole e una maglia. La tiene anche in acqua, nel tentativo di mascherare i tanti tatuaggi che ha impressi sul corpo. Non basterà. I carabinieri lo riconoscono proprio per alcune grosse stelle, tatuate tra petto e spalla. Non fa in tempo a riposizionarsi sul lettino che i militari gli stringono le manette ai polsi. E’ ora nel carcere di Vallo della Lucania, in attesa dell’estradizione richiesta dall’Austria.
Ricercato in tutta Europa è ad Ascea, lo tradisce un tuffo e un tatuaggio
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