Il Mare bagna San Giovanni a Teduccio… o no? L’assessore Edoardo Cosenza annuncia sui social: “Spiaggia di San Giovanni a Teduccio: rimozione di quintali di arbusti e cose varie; predisposizione delle pedane; ombrelloni e sdraio pubbliche. Spiaggia dall’anno scorso a disposizione ufficiale per elioterapia e da quest’anno, dopo decenni, balneabilità provvisoria dal lato Pietrarsa. La depurazione migliora letteralmente a vista d’occhio. Un enorme sforzo di Comune e ABC. Per la piena fruizione di un lungomare negato da decenni“.
Quello di San Giovanni a Teduccio è stato un lungomare negato per decenni. Adesso, piano piano, sta vivendo un riscatto. La vera novità sta nel fatto che il mare, dal lato Pietrarsa, è stato dichiarato balenabile. Dai primi rilievi 2024, infatti, è emerso che il tratto di spiaggia di Pietrarsa, davanti al lungomare di San Giovanni a Teduccio, è di nuovo balneabile. La spiaggetta, che si trova a ridosso del famosissimo Museo di Locomotive, è tornata così fruibile da cittadini e turisti e le operazioni di depurazione continuano a migliorare la situazione a vista d’occhio.
Ma il Comitato storico di San Giovanni a Teduccio, nella persona del portavoce Enzo Monreale non ci sta e nell’intervista resa stamane a Buon Giorno Regione su Raitre dice: “Faccio riferimento ai documenti ed all’esperienza concreta sul posto. I documenti deliberativi indicano che il tratto di costa è inibito alla balneazione. L’Arpac scrive che la qualità delle acque prima del 26 aprile è scarsa. Lo dicono tutti gli atti. Secondo la legge scarsa significa non balneabile. Dopodiché dopo pochi giorni si dice che è balneabile. Chiediamo di ripulire gli alvei e la spiaggia. Fare i lavori come devono essere eseguiti”. Al comune di Napoli per il quale tutte le fogne sono state allacciate al depuratore di Napoli est il Comitato risponde: “E’ una formulazione imbarazzante. Ci sono otto scarichi dei quali due di grande portata: San Nicandro e Pollena. L’odore è nauseabondo ed il colore è imbarazzante. Prima di gettarsi in mare bisogna pensarci bene dieci volte”.