Taglio del nastro a Pompei per la mostra “Maradona, il genio ribelle”. Sabato 1° aprile alle ore 18,30 sarà inaugurata l’esposizione con le foto di Sergio Siano e i cimeli originali del Museo Vignati. Comincia il viaggio che tra immagini e memorabilia racconterà ciò che Maradona è stato per il Napoli, per Napoli ed anche per Pompei: 140 tra i più suggestivi scatti firmati dal fotogiornalista Sergio Siano e circa 100 cimeli originali del campione argentino (tra magliette, scarpe, tute e molto altro) prestati dal Museo Vignati sono l’incredibile ed esclusiva dotazione della mostra “Maradona, il genio ribelle” che sarà inaugurata sabato 1° aprile 2023 (ore 18.30, ingresso su invito) a Pompei, presso il Museo Temporaneo di Palazzo De Fusco, in piazza Bartolo Longo. Da domenica 2 aprile la mostra sarà aperta al pubblico. Ingresso gratuito. Al taglio del nastro interverranno: il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, il fotogiornalista e autore Sergio Siano e Massimo Vignati, che cura il Museo Vignati di Napoli con i cimeli di Maradona. Saranno presenti, inoltre, i curatori della mostra Kaos48 (ovvero Fabrizio Scomparin e Stefano Nasti) e l’artista Nello Petrucci ideatore dell’esposizione sulla vita di Diego. Nel corso della serata è prevista anche la presenza di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli degli Scudetti del 1987 e del 1990, e di Gianni Improta, ex calciatore che ha vestito la maglia azzurra negli anni ’70 e nei primi anni ‘80.
“Maradona, il genio ribelle” è realizzata da Art and Change con il patrocinio del Comune di Pompei ed è curata da Kaos48. L’esposizione sarà visitabile gratuitamente fino al 9 giugno 2023. Le fotografie di Sergio Siano hanno immortalato le più decisive gesta atletiche di Diego per le vittorie del Napoli, ma anche i suoi momenti più “intimi” in cui El Pibe de Oro rimaneva ad allenarsi da solo al Centro Paradiso, lontano dai riflettori e dall’entusiasmo, talvolta straripante (per usare un eufemismo), dei tifosi napoletani. Ma anche quegli stessi tifosi e le loro incontrollabili manifestazioni di gioia, in occasione dei trionfi azzurri dell’epoca, sono rimasti impressi nelle immagini del fotoreporter partenopeo. A guardare oggi quelle foto, si capisce che non si limitano a raccontare i successi di una squadra di calcio e del suo leader. Sono, piuttosto, una finestra che si affaccia su un’epoca che non c’è più, scandita dai successi di Maradona, del Napoli e di Napoli. Ci sono, poi, i cimeli originali del Museo Vignati che fanno della mostra una “stanza delle meraviglie”: si va dalla camicia che Diego indossava il giorno stesso in cui ha messo piede a Napoli al pallone del Mundial ’86; dal giubbotto usato nel riscaldamento prima della semifinale di Coppa Uefa 1989 a Monaco di Baviera al pallone della partita vinta a Torino contro la Juventus nell’anno del primo Scudetto (1987). Un’attenzione particolare, nel corso della mostra, sarà infine dedicata al rapporto speciale che il campione argentino aveva con la città di Pompei, che raggiungeva spesso per regalare un sorriso ai bambini delle Opere di carità del Santuario mariano
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