“Il campo largo – ha detto Iovino – rappresenta un’esperienza importante sulla quale ragionare, utile a costruire un modello di amministrazione diverso, Smart e dove il valore delle famiglie, soprattutto quelle più bisognose, deve rappresentare il punto dal quale partire.
Può essere un modello capace di dare risposte concrete ai cittadini. Soprattutto nelle elezioni comunali e soprattutto a Castellammare dove si sente la voglia di riscatto della città.
C’è nell’aria l’energia giusta per affrontare le sfide del futuro con determinazione e vincerle. Mi riferiscono in primis all’innovazione, alle possibilità della transizione energetica e alla digitalizzazione.
E proprio guardando all’importanza delle sfide che abbiamo davanti credo che uno schieramento moderato con una leadership professionale e centrista possa portare quel valore aggiunto nel coinvolgere la città nella sua interezza senza eccessive caratterizzazioni di carattere politico.
Potrebbe essere un’occasione per mettere insieme professionalità, menti, sognatori di diversa estrazione che puntano uniti all’obiettivo comune, cioè quello di dare a Castellammare di Stabia un futuro diverso, trasformandola in una città che sa quello che vuole e come ottenerlo”.
“Siamo aperti – continua – a tutti quelli che credono nel cambiamento, naturalmente questa è anche la posizione del nostro segretario regionale e di quello provinciale, con i quali mi confronto quotidianamente e con i quali c’è unità di intenti e visione comune”.
“Seguendo questo ragionamento – specifica – io ritengono che non si passa non sostenere il progetto Antonio Coppola, che sta già realizzando una coalizione di centro molto attrattiva dov’è i valori democratici, liberali e riformisti sono ampiamente rappresentati.
Mi impegnerò al confronto quotidiano con il riferimento provinciale e regionale per il successo di questa coalizione perché vogliamo portare a compimento un grande progetto di sviluppo della città”.
“Inoltre. – conclude Iovino – per il futuro dei nostri giovani ho già proposto di aprire l’Università di medicina in quello che dovrebbe essere il polo medico stabiese. Non solo, bisogna lavorare per candidare Castellammare al ruolo di capitale del sud Italia della blue economy”.