Il primo febbraio ricorre, infatti, la “Giornata Nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti nel mondo”, istituita all’unanimità dal Parlamento – con la legge 25 gennaio 2017 n. 9 – su forte impulso dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), Ente Morale preposto alla tutela e alla rappresentanza delle vittime civili di guerra e dei loro congiunti. L’obiettivo è quello di “conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti, nonché di promuovere la cultura della pace e del ripudio della guerra” e perché sia raggiunto pienamente, la legge invita gli organi competenti degli Enti locali a celebrare la Giornata promuovendo e organizzando cerimonie, eventi, incontri e testimonianze sulle esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre mondiali e sull’impatto dei conflitti successivi sulle popolazioni civili di tutto il mondo. Quest’anno la Giornata sarà dedicata al tema dell’uso delle armi esplosive nelle aree abitate durante i conflitti, secondo i principi espressi dalla campagna Internazionale della rete INEW “Stop bombing towns and cities”, declinata in Italia con lo slogan “Stop alle bombe sui civili”, coordinata dall’ANVCG e di cui fanno parte anche la “Rete Italiana Pace e Disarmo” e la “Campagna italiana contro le Mine”.
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