Siamo stati in questi giorni a Frattamaggiore e ci torneremo per chiedere un’intervista al sindaco Marco Antonio Del Prete sul bilancio di fine mandato e sulle prospettive future. Ci siamo confrontati con diversi esponenti della politica locale ed abbiamo raccolto diversi spunti di riflessione su questa città con tanti problemi ma, ad onore del vero, parliamo di uno dei migliori paesi della provincia a nord di Napoli. Un punto di riferimento per tutti i residenti anche dei territori limitrofi. E basta guardare cosa accade nel fine settimane, quante presenze “esterne” registra Frattamaggiore, per comprenderne le potenzialità.
Una scalata iniziata durante gli anni del sindaco Francesco Russo, lui è stato l’autore della rinascita e della programmazione. E sempre lui, nel secondo mandato, è il sindaco che ha realizzato opere pubbliche, parcheggi, zona industriale, strutture e servizi. L’uomo chiave della svolta è stato lui. Poi è arrivato Marco Del Prete in un contesto oggettivamente già in corsa. E dopo dieci anni molto è stato fatto ma oggettivamente si poteva fare di più. La sensazione è che la responsabilità di questo freno sia in larga parte della classe politica, non all’altezza delle reali sfide che questo territorio aveva ed ha davanti. Consiglieri legati al piccolo “bancone”: la nomina dell’assessore ad personam, l’incarico, il dispetto, personalismi, inciuci, strumentalizzazioni. La logica del piccolo orticello ad annullare la visione ed il dibattito strategico sulla programmazione e sul futuro. Ecco, il futuro. Siamo agli sgoccioli. Il sindaco Del Prete è Deluchiano e sarà chiamato in campo alla prossima competizione regionale. Quindi, per lui sarà determinante anche comprendere le dinamiche locali per affrontare ad ottobre una campagna elettorale in un contesto sereno, senza avversari a Frattamaggiore candidati e senza strascichi polemici e di ripicca dovuti alle ambizioni proiettate alle Amministrative del 2025 da parte degli aspiranti candidati a sindaco. Una missione ardua che richiede moderazione, intelligenza e lealtà perché la partita vera è tutta lì: il nuovo candidato a sindaco che dovrà guidare il centrosinistra. E al candidato si capirà che tipo di centrosinistra si vuole mettere in campo, con quali logiche, con quali obiettivi, con quali regole. Verificato che il centrodestra più di un candidato di bandiera non potrà esprimere. Una partita ambiziosa, avvincente, politicamente pure bella da guardare e da raccontare c’è il solito “però” che rischia di rovinare tutto. E il dito nella piaga l’ha messo il consigliere del Pd, il più giovane consigliere comunale dei democratici, Nello Rossi. Ha fatto un post richiamando tutti all’ordine per recuperare il bandolo della matassa. In particolare proprio al sindaco Del Prete e al segretario dei dem Andrea Saviano, staffista e fedelissimo proprio di Del Prete. Rossi ha parlato della “torre di Babele”, dove ognuno si muove come singolo e si registrano situazioni davvero strane come ad esempio consiglieri del Pd che hanno assessori in giunta in nome del Pd e fanno di pari passo la maggioranza, occupando poltrone, e l’opposizione alla giunta nella quale esprimono una casella, al sindaco Pd e alla maggioranza. Singolare se non ridicolo. E di esempi se ne potrebbero fare tanti. Come, ad esempio, un capogruppo scelta da pochi consiglieri in un bar, senza riunione nel partito e per di più senza che in aula riesca a portare la voce del gruppo e del partito su nessun tema. Davvero singolare. Un capogruppo che non parla e che non porta la voce del gruppo dove ogni consigliere interviene e su un tema gli stessi dem riescono spesso a interpretare pubblicamente linee diverse. E allora cos’è questo Pd? Da qui la “Torre di Babele” di cui parla Nello Rossi. Non è una questione di poltrone, ridurre tutto il discorso alla richiesta di un assessore a pochi mesi dalla fine di un decennio significa avere il cervello di una gallina che non riesce a guardare la direzione giusta. Il dito indica la luna e gli occhi si fermano sul dito. Rossi ha tracciato un percorso ed ha affidato al sindaco la golden share di definirlo, organizzarlo, restituendo ordine, serietà e soprattutto un minimo di visione che porti al futuro. Nell’interesse della città che merita un’amministrazione più rappresentativa ed efficiente nel prossimo corso e nell’interesse di una classe politica che deve ritrovare entusiasmo e contenuti, valori, idee e proposte per la comunità. E intraprendere una strada, sceglierla e percorrerla con convinzione, imbarcando chi ci crede e chi ci vuole essere. Ed isolando chi ha dimostrato di stare lì per convenienza senza lesinare colpi bassi alle spalle dei suoi stessi compagni di viaggio.
Da questo dipenderà come finirà questo decennio, dipenderà la campagna elettorale per le Regionali ed anche la scelta della prossima alleanza e del futuro candidato a sindaco che guiderà il centrosinistra. A Del Prete la prima mossa, poi tutto sarà una naturale conseguenza.