“Grazie allo straordinario lavoro della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il Doriforo di Stabiae, oggi esposto al museo di Minneapolis, potrebbe presto tornare finalmente in Italia. Ho appreso in queste ore la richiesta di assistenza giudiziaria internazionale avanzata dalla Procura alle autorità statunitensi per l’esecuzione del decreto di confisca del Doriforo, emesso il 18 febbraio dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della stessa Procura”. Così il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino. “Già nell’ottobre 2020 – ha continuato Cimmino – avevo rivolto un appello al Ministro della Cultura Dario Franceschini, estendendo l’invito ai parlamentari di zona, per chiedere di supportare la nostra proposta di riportare a casa il Doriforo e conferirgli un degno spazio nei locali del nostro Museo Archeologico Libero D’Orsi, che dal 24 settembre 2020 ospita i reperti straordinari dell’Antiquarium Stabiano, a seguito dell’accordo di valorizzazione che ho firmato insieme al professore Massimo Osanna, all’epoca direttore del Parco Archeologico e oggi direttore generale dei Musei del Mic. Le indagini condotte Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata ci consentono finalmente di affermare la provenienza illecita della statua del Doriforo e la sua appartenenza al patrimonio dello Stato italiano. E ci tengo a ringraziare le forze dell’ordine, la Procura e le autorità competenti per l’enorme lavoro che stanno portando avanti per riportare in Italia un tesoro di inestimabile valore, che a Castellammare potrebbe trovare la sua collocazione ideale, per potenziare la vocazione turistica e culturale della nostra splendida città”.
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