Antonello Velardi è il sindaco di Marcianise, una città dalle grandi potenzialità proiettata nel futuro ma saldamente radicata nelle sue tradizioni
-Una Marcianise da raccontare da un marcianisano doc. Aprendo il libro del cuore come rappresentarla?
“Marcianise è una città dalle grandi potenzialità e con le caratteristiche di un tipico centro medio-grande dell’Italia del Nord ma anche con molte problematicità, determinate soprattutto da ancoraggi culturali e politici arcaici, che ne soffocano lo sviluppo. Si tratta, in questa ottica, di valorizzare le potenzialità e di spingere la città sulla strada della modernità, in questo intercettando le forze giovanili soprattutto”.
-Quali i progetti immediati e futuri della sua amministrazione?
“Abbiamo in cantiere molte iniziative. Ne cito solo alcune, per dare anche il senso dell’imponente programma in corso. Costruzione del nuovo palazzetto dello sport, costruzione del tempio del pugilato, rifacimento di un numero consistente di strade, sistemazione e riapertura di tutti gli spazi pubblici, rifunzionalizzazione del palazzo pubblico storico più importante della città, apertura della piscina comunale, rifacimento di una parte importante della rete fognaria, costruzione della nuova sede del commissariato di polizia, completamento del teatro comunale. Più una serie di progetti che vanno sotto il titolo di smart city e che hanno come obiettivo quello di rendere moderni e fruibili tutti i servizi pubblici. Il progetto più importante resta il Puc, cioè il vecchio piano regolatore, il cui iter è agli sgoccioli: adotteremo il piano urbanistico in via definitiva entro dicembre”.
– Come vengono utilizzati per la comunità i finanziamenti Regionali e/o Europei?
“Finora abbiamo acceduto ad una serie di finanziamenti regionali. Ne cito due in modo particolare: il rifacimento dei grandi assi stradali e il rifacimento della rete fognaria. Abbiamo nel frattempo presentato progetti per la rigenerazione urbana e ci stiamo attrezzando con gli uffici per i progetti da inserire nel piano finanziato con il Recovery Fund”.
– Qual è l’identikit del Marcianisano?
“Il marcianisano è una persona molto laboriosa perché la nostra tradizione è contadina e quindi abbiamo una spiccata propensione al lavoro. Come comunità abbiamo vissuto il passaggio alla fase industriale in modo anche traumatico, con distorsioni evidenti che hanno originato anche significativi processi criminali, ora completamente bloccati. I giovani sono molto volitivi e lo stanno dimostrando con le molte iniziative di cui sono protagonisti”.
– Quali i fiori all’occhiello della sua Amministrazione?
“Ho già citato i molti interventi su cui stiamo già lavorando. Ritengo però che il provvedimento principale sia lo strumento urbanistico che arriva con cinquanta anni di ritardo e rappresenta sicuramente un fiore all’occhiello. E’ la base per qualsiasi ipotesi di sviluppo e la nostra è un’area a forte capacità di sviluppo”
– Marcianise capitale mondiale della boxe e non solo ma anche dell’oreficeria e di tante altre realtà industriali. Un polo d’eccezione.
“Lo sport va di pari passo con il resto della vita cittadina, è esso stesso parte dello sviluppo di una comunità. Siamo leader al mondo nel pugilato e abbiamo un’area produttiva – industriale e commerciale – tra le più importanti d’Italia. Siamo convinti che ci sono ora tutte le condizioni per liberare ulteriori potenzialità”.
– Come tutti i borghi e le città della Campania c’è sempre un evento o una ricorrenza che unisce tutta la comunità.
“Gli eventi sono soprattutto quelli della tradizione, in particolare religiosa. Mi riferisco alla Festa del Crocifisso, la seconda settimana di settembre. Ma nel frattempo sono sopraggiunte altre iniziative, penso ad esempio alla sagra della rana di fine agosto che è diventato un evento imperdibile con migliaia di visitatori, ma anche ad un altro appuntamento ormai fisso, i campionati europei femminili di sciabola che si svolgono in un contesto molto particolare, all’interno del Tarì, un altro fiore all’occhiello di Marcianise”.
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