Istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e familiari di vittime di incidenti stradali, si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Andrea Veniero, a Sorrento, per dare vita ad una iniziativa di sensibilizzazione sul tema della sicurezza.
L’evento si è svolto in coincidenza con la manifestazione nazionale “Strada in Sicurezza. Emergenza Strage Stradale”, che si è tenuta in numerose città italiane.
Obiettivo, richiamare l’attenzione di cittadini, istituzioni e media per promuovere una nuova cultura stradale che tuteli l’incolumità delle persone, il rispetto dell’ambiente, la vivibilità delle città, ed in cui prevenzione e mobilità sostenibile siano finalmente priorità. Un cambiamento possibile, necessario e urgente, che ha visto scendere in piazza, tra gli altri, Sonia Fusco ed Erminia Capriglione, madri di Fernanda Marino e Pietro Villani, insieme a Francesco Gargiulo, padre di Cristiano, tre vittime delle strade delle due costiere, il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, il comandante della polizia stradale di Sorrento, Giovanni Scicolone, il comandante della polizia locale, Rosa Russo, il presidente della sezione sorrentina della Federazione Italiana Motociclisti, Antonino Schisano, la dirigente del liceo Gaetano Salvemini di Sorrento, Patrizia Fiorentino, il vice preside del liceo Publio Virgilio Marone di Meta, Giovanni Ruggiero. E poi tantissimi studenti e numerose testimonianze, dal medico Carlo Alfaro al campione di karting, Luigi Milano. “Abbiamo voluto testimoniare, ancora una volta, l’importanza dell’educazione stradale – ha spiegato il sindaco Coppola – Un tema, da sempre in cima anche nella nostra agenda amministrativa. Bisogna parlare alla coscienze di tutti, per evitare che altre giovani vite siano spezzate, seminando dolore e disperazione nelle loro famiglie”. La mattinata di mobilitazione è stata organizzata per sollecitare con decisione le istituzioni a rispondere all’emergenza stradale con interventi urgenti ed immediatamente efficaci, quali maggiori controlli sui comportamenti di guida più a rischio, larga diffusione di strumenti tecnologici sia per il controllo delle violazioni alle norme stradali che per assistenza alla guida. Ma anche un’opera adeguata di comunicazione, formazione ed educazione stradale permanente e l’introduzione del principio di responsabilità proporzionale, in base alle dimensioni e al potenziale offensivo dell’utente della strada.
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