“Non accetteremo in maniera passiva che ci venga scippato un sito archeologico-culturale che rappresenta l’identità del territorio oltre ad essere centro nevralgico per il rilancio della città e punto di riferimento per l’aggregazione e la socialità dei nostri giovani”. Così il Sindaco Cristoforo Salvati commenta la decisione del Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, di richiedere l’acquisizione del Complesso monumentale del Real Polverificio Borbonico ubicato nel territorio Scafati per annetterlo all’area già inclusa nella competenza del Parco Archeologico di Pompei. La richiesta è stata inviata nei giorni scorsi alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno ed Avellino, competente per la porzione del Polverificio con accesso da via Pasquale Vitiello, ed inoltrata per conoscenza al Sindaco di Scafati. “La richiesta del direttore Zuchtriegel è inammissibile – ha spiegato il Sindaco Salvati – considerando tutto quanto è stato finora messo in campo da questa Amministrazione per riqualificare il Complesso monumentale del Real Polverifico Borbonico, che al nostro insediamento era completamente abbandonato all’incuria e al degrado, nel disinteresse di tutti. Non accetteremo che la nostra città venga derubata in questo modo di un sito archeologico-culturale così rappresentativo della identità degli scafatesi. Sarebbe uno schiaffo a questa comunità, che sta cercando di intraprendere un percorso di rinascita dopo gli anni bui del recente passato, anche attraverso la riqualificazione di un sito culturale che rappresenta un pezzo di storia della città. Ricordo ancora che, a pochi mesi dall’insediamento, nel 2019, fu nostra priorità ripulire il Polverificio da erbe e piante infestanti, per avviare quell’azione di valorizzazione e riqualificazione dell’area che è ancora in atto. Nel corso del 2021 abbiamo organizzato eventi culturali e musicali con l’intento di restituire dignità al Polverificio, garantendone allo stesso tempo la fruizione da parte della comunità scafatese”. Per imprimere un’accelerazione alle attività finalizzate alla riqualificazione del sito, ad ottobre del 2021 è stato istituito anche un Comitato di esperti a cui è stato conferito il compito di pianificare azioni mirate alla promozione e alla valorizzazione del Polverificio Borbonico. “Il lavoro del Comitato – ha aggiunto il primo cittadino – sta andando avanti in maniera spedita. Stiamo continuando ad organizzare iniziative e manifestazioni culturali ed artistiche nell’area interna del Polverificio, che è stato anche scenario dell’evento del primo maggio, con il coinvolgimento delle associazioni, delle scuole e dei giovani del territorio. Senza considerare che l’area parcheggio del Polverificio è da mesi utilizzata dal Distretto sanitario 61 per l’esecuzione dei tamponi Covid in modalità drive-in. Il rischio è che ora venga vanificato tutto ciò che abbiamo fatto e tutto ciò che stiamo facendo per il rilancio del sito. Non possiamo accettarlo. Stiamo, pertanto, valutando di agire legalmente per difendere il Complesso monumentale del Real Polverifico Borbonico. Abbiamo già dato mandato al segretario generale e ai consulenti legali dell’Ente di approfondire la questione per consentirci di mettere in campo tutte le azioni necessarie ad evitare un simile esproprio, che avrebbe come effetto anche un significativo depauperamento dei beni culturali della provincia di Salerno, a tutto vantaggio della provincia di Napoli. Non resterò di certo a guardare e resto sorpreso dall’indifferenza delle istituzioni preposte. L’11 aprile scorso, con nota ufficiale, chiesi un incontro alla dirigente della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, proprio per avviare una collaborazione proficua per la riqualificazione del sito. Non ho avuto alcuna risposta”. Sulla vicenda interviene anche il Presidente del Comitato di esperti per la promozione e la valorizzazione del Polverificio Borbonico, il maestro Espedito De Marino.
“Resto basito – ha dichiarato il maestro De Marino – dalla richiesta del direttore Zuchtriegel che, tra l’altro, non ci è stata neppure preannunciata per garbo istituzionale e mi auguro che la dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino non la accolga, impedendo un esproprio che accentuerebbe un distacco fra la comunità locale e quella nazionale – istituzionale e lasciando che il Polverificio Borbonico continui ad essere salvaguardato e promosso dall’Amministrazione comunale di Scafati, l’unico ente, a mio avviso, deputato a farlo. La città di Scafati, che già vive il dramma del fiume Sarno, il cui inquinamento ormai atavico crea non pochi problemi ambientali e di salute, si sentirebbe oltraggiata e vilipesa. Il Complesso monumentale del Real Polverificio Borbonico di Scafati è parte integrante del tessuto urbano, polo fondamentale per la cultura e l’aggregazione culturale della città, uno “spazio” la cui memoria storica non può essere sfregiata da un “esproprio” e, soprattutto, elemento imprescindibile di identificazione del territorio della città che rientra nella provincia di Salerno, non di Napoli, come accadrebbe se fosse annesso alla Soprintendenza di Pompei”.
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