Un duetto virtuale tra Enrico Caruso e gli allievi del Conservatorio di Benevento: la Fondazione Bideri celebra il centenario della scomparsa del grande tenore pubblicando una nuova versione di ‘Tiempo Antico’ una delle tre canzoni napoletane da lui stesso composte, oltre che eseguite. Proposto come singolo digitale su tutte le piattaforme di streaming musicale, il brano è stato realizzato facendo letteralmente interagire Enrico Caruso con gli studenti dell’ Orchestra Stabile della Canzone Napoletana dell’istituto sannita. Punto di partenza dell’interessante iniziativa è stata infatti l’estrapolazione della voce del tenore, da un 78 giri della Fondazione Bideri, contenente appunto l’incisione di ‘Tiempo Antico’ datata marzo 1916. Digitalizzata e rimasterizzata la traccia vocale, il prof. Luigi Ottaiano ha realizzato un nuovo arrangiamento del brano, affidandone poi l’esecuzione in
sala di registrazione ai suoi allievi. Il risultato finale è una nuova versione della canzone che innesta il pathos espressivo di Enrico Caruso su una rielaborazione moderna in grado, però, da conservarne l’originale andamento drammatico e classicheggiante. Fortemente voluta dal Presidente del Conservatorio ‘Nicola Sala’, Antonio Verga e dal direttore, Giosuè Grassia, l’iniziativa ha visto protagonisti gli studenti Girolamo De Luca, pianoforte; Simone De Simone, contrabbasso; Domenico De Matteis, mandolino; Marzia Maddalena, flauto; Lorenzo Marino, chitarra; Marco Musco, violino primo, violino secondo e viola; Nazarena Ottaiano, violoncello; Marco Patierno, clarinetto nonché Mario Cocchiara, mix e mastering Cox-LAB. ”Dopo aver celebrato il 60° anniversario della scomparsa di E. A. Mario, siamo lieti di ricordare il centenario della morte di Caruso rilanciando una delle sue canzoni napoletane, ha dichiarato Ferdinando Villevieille Bideri. Continuiamo il nostro percorso di recupero di un pezzo importante della nostra memoria musicale”. Caruso compose e incise ‘Tiempo Antico’ nel 1916. La canzone ha una chiara relazione con le circostanze della sua vita privata: rappresenta un ricordo struggente e amaro della prima moglie, Ada Giacchetti, fuggita con l’autista di famiglia dieci anni prima. Il ‘tempo antico’ evocato nella prima parte del testo coincide con il periodo felice della loro relazione. La seconda parte, invece, è dominata da uno tono dolente che Caruso fa culminare nella evocazione del tradimento e nell’incertezza del suo futuro. Due anni dopo la composizione di ‘Tiempo Antico’, nel 1918, il grande tenore ritrovò l’amore sposando Dorothy Benjamin.
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