Scoprire uno degli affreschi più importanti del MANN: si tratta dell’opera che, proveniente dalla Casa di Giasone e Pompei, racconta il ratto della giovane Europa da parte di Giove, trasformatosi in toro. Il manufatto è adesso presentato in un’opera tattile, acquisita nelle collezioni permanenti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli come esito finale del progetto AIVES (Arte e Innovazione Visioni Emozioni Sensazioni). AIVES si basa su un partenariato pubblico-privato che, dal 2017 al 2019, ha sviluppato un sistema di fruizione multisensoriale di capolavori storico-artistici (e non solo). L’opera tattile, adesso esposta nel Braccio Nuovo del MANN, permette a un pubblico di ipovedenti e non vedenti di fruire dell’affresco in tre modalità: descrittiva, per esplorare il dipinto in completa autonomia; emozionale, vivendo la magia dell’arte in una prospettiva di resa realistica del dettaglio (è possibile, ad esempio, percepire la consistenza del pelo del toro); di approfondimento, per conoscere i dettagli del mito alla base della rappresentazione.
L’iniziativa è stata presentata al MANN nel quadro di un più ampio workshop dedicato alle politiche dell’accessibilità messe in campo dai Musei: sono intervenuti Paolo Giulierini (Direttore dell’Archeologico), Fabio Pagano (Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei), Filippo Demma (Direttore del Parco archeologico di Sibari), Eva degl’Innocenti (Direttrice Museo Archeologico Nazionale di Taranto), Annamaria Mauro (Direttrice Museo Nazionale di Matera), Claudia Ventura (Responsabile Ufficio tecnico Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria). “I tanti partner coinvolti nell’iniziativa auspicano un progetto condiviso fra istituzioni per ipotizzare una sinergia dei musei della Magna Grecia in chiave di offerta culturale ai diversamente abili“, ha commentato il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
Hanno concluso i lavori Elisabetta Borgia (Funzionario Direzione Generale Educazione, Ricerca e istituti Culturali del Mic) e il Presidente del Museo Tattile Statale “Omero”, Aldo Grassini, che ha dichiarato: “Per l’accessibilità nei confronti dei non vedenti sono fondamentali una idonea informazione unita al portato emotivo della condivisione sociale dell’esperienza, ma in tutto questo, è imprescindibile un approccio percettivo che consenta di costruire un concetto concreto, attraverso l’esplorazione tattile“. Elisabetta Borgia, tirando le fila dei lavori, ha affermato: “Accedere al patrimonio culturale significa poter conoscere, capire, emozionarsi, significa avere titolo a partecipare e riconnettersi con la comune eredità culturale che, solo se condivisa, può considerarsi davvero terra di incontro e di arricchimento per tutti“.
Il progetto Aives e l’opera tattile esposta al MANN sono stati presentati da Stefania Mancuso (Direttore scientifico di Omniach sas), Elena Console (Ceo di Tea srl) e Luciana Lo Prete (referente Irifor Catanzaro). L’iniziativa è stata promossa in rete con i Servizi Educativi del Museo.
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