La magia dei concerti al tramonto riesplode al Dum Dum Republic di Paestum. L’arena che sorge sul mare, illuminata dai raggi del sole che, all’orizzonte, crolla a mare, è pronta ad ospitare un live più intimista, in cui la musica, ancora una volta, diventa spinta all’azione, incrociando la sensibilità del beach club e di Biancaluna Bifulco alla sostenibilità ambientale. Il Dum Dum è, infatti, pioniere di una visione green “plastic free” a tutela degli oceani e della vita del pianeta, con l’abolizione di materiali plastici e promuovendo uno stile di vita ad impatto zero, come il lancio negli scorsi anni della campagna “Milions of hearts for one Earth! #NonChiedereLaCannuccia”. Domenica 27 giugno il pubblico del Dum Dum è pronto a cantare a braccia spalancate e ad accogliere lo “tsunami” degli Eugenio in Via di Gioia. Sarà un live unplugged, quello di Eugenio Cesaro, carico di energia, ironia, leggerezza, ma anche sensibilizzazione ai temi della tutela dell’ecosistema naturale, tra testi arguti e a tratti irriverenti, sonorità folk e swing. “Nelle nostre canzoni abbiamo sempre parlato di ambiente. A modo nostro abbiamo sempre cercato di raccontare le urgenze che abbiamo dentro traducendole in parole”, sottolinea la band. Parole che diventano canzoni e canzoni trasposte in azioni concrete. Nasce così “Lettera al Prossimo”, la piattaforma nata per aiutare il pianeta, partendo dall’esigenza di ricostruire una foresta abbattuta da una tempesta in Trentino. Piattaforma trasformatasi poi, durante il lockdown, in un luogo di aggregazione e informazione sull’ambiente, attraverso il supporto di informatori scientifici. Un social forum, quindi, in cui si affronta il tema dell’ecosostenibilità, grazie al quale è nata l’omonima foresta collettiva. “Lettera al prossimo nasce come canzone scritta per le nuove generazioni – spiegano nel corso di un’intervista i giovani musicisti, conosciuti al largo pubblico con l’esperienza al Festival di Sanremo – Quale migliore messaggio di un’azione? Abbiamo intrapreso questa avventura insieme ai nostri fan, partendo dall’idea di piantare un albero per ridurre il nostro impatto ambientale. Una campagna che in soli 10 giorni ha raccolto i fondi necessari per ricostruire la foresta di abete rosso. Un progetto mai arrestatosi durante la pandemia, anche con cene sociali per sostenere le persone in difficoltà durante il lockdown, fino allo scorso 14 giugno quando finalmente, con l’allentamento delle misure restrittive, è stato piantato il primo abete della foresta collettiva di 2mila alberi”. La musica diventa così uno stimolo ad essere un cambiamento costante, per gli Eugenio in Via di Gioia. “Siamo molto entusiasti, innanzitutto per la ripresa della musica dal vivo in spiaggia e per la presenza di un live vicino alla nostra filosofia green a basso impatto ambientale”, sottolinea Biancaluna Bifulco, fondatrice del Dum Dum Republic. E aggiunge: “Oggi l’emergenza ambiente è indifferibile, non abbiamo più tempo. Un’impresa che lavora a stretto contatto con la natura, deve porsi delle domande e riflettere sull’impatto ambientale. Uno stile di vita “usa e getta” non è più sostenibile. Tutti siamo chiamati in causa, attraverso i comportamenti quotidiani a ridurre il peso dei rifiuti, ad avere cura del nostro habitat. Pensare verde, pensare green: è una battaglia che abbiamo intrapreso da anni e che ci accompagnerà in futuro. Oltre ad essere la nostra filosofia, il nostro vuole essere un messaggio che vogliamo diffondere tra i giovani”. Gli Eugenio in Via di Gioia nascono come artisti di strada e nel 2018 fanno parlare di sé sui media nazionali per aver improvvisato un live in viaggio sul treno Italo, sulla tratta Torino-Roma, in ritardo di oltre 6 ore. Proprio dalla strada Eugenio strada trae ispirazione per gran parte dei suoi testi. Costante di tutte le canzoni è il realismo autoironico che legge con amara allegria i nostri tempi. Dal 2012 canta i propri brani nel gruppo Eugenio in Via Di Gioia col quale produce 4 dischi e colleziona più di 500 date in giro per L’Italia e l’Europa fino a salire sul palco dell’Ariston nel 2020 per la 70° edizione del Festival di Sanremo. Laureato al Politecnico di Torino in eco-design, da sempre è appassionato di comunicazione e sostenibilità, ha realizzato corsi di scrittura creativa e comunicazione visiva per le scuole, progettato strategie digitali, risolto con successo il cubo di rubik più di 1.000 volte (alcune di queste anche mentre canta e suona), ideato campagne di crowdfunding a sfondo sociale, fino alla foresta partecipata e la creazione della piattaforma di divulgazione scientifica “Lettera al Prossimo”.
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