Clamorosa ed importante scoperta archeologica a Pontecagnano. La Direzione del Museo Archeologico ha annunciato di aver ritrovato la tomba di un bambino guerriero etrusco.
Età probabile del bambino/guerriero è di circa 12 anni e probabilmente la sua sepoltura risale al IV secolo aC.
In quella epoca Roma non aveva ancora occupato l’Italia meridionale e proprio Pontecagnano rappresentava una delle avanguardie sudiste etrusche che come è noto erano insediati nell’Italia centrale.
Come spiega, attraverso i propri canali social, la Direzione Archeologica del Museo si tratta di “Un risultato importante che dà il senso della ricchezza del patrimonio archeologico della città di Pontecagnano Faiano, che si arricchisce di giorno in giorno grazie all’incessante attività della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e alla collaborazione di tanti cittadini, da 60 anni ‘abituati’ alle scoperte archeologiche”. Ed ancora: “Nei giorni scorsi è stata portata in luce a Pontecagnano la tomba 10.000, un numero eccezionale che testimonia l’importanza e la popolosità dell’antico insediamento etrusco-campano, sviluppatosi senza soluzione di continuità dagli inizi del IX secolo a.C. fino all’età romana. Il ritrovamento è stato effettuato nell’ambito delle indagini archeologiche preventive condotte dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in un’area destinata alla realizzazione di un nuovo complesso residenziale“.
La sepoltura rientra in un’ampia necropoli risalente alla fine del V secolo a.C. e frequentata fino alle prime fasi dell’insediamento romano. La maggior parte delle tombe risalgono al periodo sannitico (fine V-metà III secolo a.C.) e restituiscono una chiara immagine del costume funerario dell’epoca, con sostanziali differenze riconducibili allo stato sociale, al genere e alla classe d’età dei defunti. La tomba 10.000 si caratterizza innanzitutto per la tipologia sepolcrale: una tomba a cassa, molto frequente nella necropoli, che utilizza però come materiale da costruzione non il travertino, la pietra locale ampiamente disponibile in loco, ma il tufo grigio campano, sicuramente importato.