Una targa per ricordare il giovane nolano Giuseppe De Luca

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Nola, 11 settembre 1943: una delle pagine drammatiche della storia del meridione. D’Italia. Una guarnigione italiana viene disarmata con l’inganno e minacciata con le armi. Undici ufficiali italiani furono fucilati davanti al muro di cinta della caserma Principe Amedeo in piazza D’Armi. Tra loro c’era anche un soldato semplice ed un giovane studente nolano, Giuseppe De Luca. Proprio quest’ultimo sarà ricordato dall’amministrazione comunale sabato 11 settembre, in occasione del settantottesimo anniversario di quel tragico evento noto come Eccidio di Nola, nel corso della consueta cerimonia commemorativa promossa dal comune. Il sindaco Gaetano Minieri, infatti, scoprirà una targa in ricordo del giovane, che sarà posizionata accanto al monumento ai Caduti di piazza Matteotti. L’appuntamento è alle ore 11.30 mentre il corteo partirà da piazza Duomo alle 11.15. “Ricordare uno dei primi episodi della resistenza italiana è occasione propizia e opportuna per una analisi approfondita di quel contesto storico per troppo tempo dimenticato – spiega l’assessore alle attività culturali Ferdinando Natale Giampietro – Bisogna combattere l’oblio perché quello che si consumò settantotto anni fa fu un vero e proprio orrore. Oggi ricordare il profondo significato attraverso i luoghi e le testimonianze è l’esempio chiaro e concreto di forte appartenenza ai valori della propria storia”. “Un gesto simbolico che restituisce valore alla memoria perché certi eventi non siano dimenticati – dichiara il sindaco Gaetano MinieriUn atto dovuto soprattutto per far capire alle generazioni dei più giovani che perseguire certi atteggiamenti rappresenta la più grande azione criminale. Giuseppe De Luca – continua Minieri – aveva appena sedici anni quando trovò la morte in piazza D’Armi. Era un giovane studente con una vita davanti, spezzata brutalmente e troppo presto. Coltiviamone il ricordo e trasmettiamolo con tutti i mezzi a nostra disposizione ai nostri giovani. La storia non può nè deve essere dimenticata“.

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