E’ nell’aria un nuovo progetto teatrale in scrittura per mano di Maurizio De Giovanni che vede sul palcoscenico tre personaggi, in primis “Maione e Bambinella” la celebre coppia, tra gli interpreti più amati della prima serie del “Commissario Ricciardi” andato in onda questo inverno su RAI 1 (foto Anna Camerlingo)
Antonio Milo, il suo personaggio Brigadiere Maione lo potremo presto riapplaudire in teatro in coppia con Bambinella?
“Sì, la notizia non è ancora ufficiale, anche se lo stesso De Giovanni, ha accennato in tv alla stesura di un progetto teatrale che vede me ed Adriano Falivene nel ruolo di Bambinella, protagonisti sulla scena. Al momento posso solo dire che la produzione teatrale sarà del DIANA ORIS SNC”
Milo il suo sarà dunque un ritorno al primo amore: il teatro
“Sì, ho sempre amato il teatro, ricordo che da bambino mi divertivo a giocare con il teatrino delle marionette; ho cominciato la mia carriera artistica, frequentando l’Accademia di recitazione di Ernesto Calindri e fu proprio durante una tournee teatrale che feci con Silvio Orlando che in una tappa venne a vedermi in teatro il regista Riccardo Milani, il quale mi ingaggiò subito per interpretare il film “Cefalonia”
Tornando alla coppia “Maione Bambinella”; perché secondo lei hai riscosso tanto successo?
“E’ un binomio bizzarro; una coppia che rispecchia le radicali contraddizioni della nostra società, soprattutto napoletana. Non a caso, Il brigadiere Raffaele Maione rappresenta il rigore morale, l’attaccamento alla divisa, mentre Bambinella è l’informatore del popolino, se vogliamo anche esempio di spregiudicatezza ed allegria apparente dietro le quali si celano grandi sofferenze per il proprio status”
Milo quanto le assomiglia Maione?
“Moltissimo, in comune abbiamo la cultura dei valori familiari, l’amore per la famiglia, per le antiche tradizioni, dedizione al lavoro ed anche una certa pietas per i più deboli”
Lei come si auto definirebbe ?
“Un uomo affidabile, generoso, che guarda sempre il bicchiere mezzo pieno, con una positività di fondo che mi ha trasmesso mia madre, donna solare e sempre sorridente”
Lo scorso Natale l’abbiamo anche ammirata in TV nel ruolo di “Nicolino” in “Natale in casa Cupiello”
“Sì, ho avuto il privilegio di far parte del cast del primo film di Edoardo De Angelis della trilogia dedicata al mitico Eduardo De Filippo. E’ stata una magnifica esperienza soprattutto per l’atmosfera magica che De Angelis puntualmente riusciva a creare sul set, introducendo prima la musica, colonna sonora, facendo dei ciak lunghissimi, spesso girando anche in sequenza. E poi per me “Natale in casa Cupiello” rappresenta l’emblema del Natale come gli struffoli, i roccocò, San Gregorio Armeno ed è una sorta di fascinoso “viaggio nel tempo”
“Un viaggio nel tempo” che lei ha vissuto anche nel film di Rubini dedicato ai Fratelli De Filippo?
“Sì, in questo film interpreto il ruolo del commendatore Aulicino, l’impresario di Totò, il quale messo da lui nei guai perché abbandonò di colpo la sua tournee alquanto frastornato per il suicidio di una sua vecchia fiamma, si trovò costretto a scritturare i tre fratelli De filippo, Eduardo, Peppino, Titina, allora sconosciuti”
Milo, perché tanti film ispirati a Napoli ed ai suoi artisti?
“Napoli ha un fermento artistico-culturale unico al mondo ed è una città ricca di contraddizioni, capace di trasfondere gioia e dolore, ricchezza e povertà, odio e amore; inoltre le sue bellezze paesaggistiche, i suoi vicoli, i suoi tesori artistici, la rendono un set ideale per raccontare storie di grande elevatezza spirituale tra l’enfasi della bellezza dei suoi siti e la disperazione della gente comune che spesso non ha altri mezzi di sopravvivenza al di fuori dell’arte di arrangiarsi”
Dai un’occhiata al nostro articolo precedente!
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