Sindaco di Pignataro Maggiore dal 2016 (ma lo è stato già due volte , nel 2002 e nel 2006), Giorgio Magliocca (nella foto), 46 anni appena compiuti, dal 2017 guida anche la Provincia di Caserta. Impegnato quindi su due fronti, politici e istituzionali, Magliocca è oggi tra gli Amministratori in prima linea per risanare i conti pubblici e far ripartire lo sviluppo del territorio. Per questo motivo direttamente con lui approfondiamo i temi più attuali di Caserta e della sua provincia, area fondamentale per la Campania ed il Sud Italia.
Presidente, proprio nei giorni scorsi la Provincia di Caserta ha approvato il bilancio di previsione 2021. È il primo dopo il dissesto. È un traguardo importante. Siete soddisfatti?
Credo che l’approvazione del bilancio sia la ciliegina sulla torta di un lungo percorso politico-amministrativo teso a ridare dignità istituzionale ad un ente che era stato mortificato da politiche clientelari del passato e che hanno avuto un ruolo devastante per gli equilibri contabili della Provincia di Caserta.
Quali saranno i primi atti concreti che la Provincia potrà attuare con il varo di questo bilancio?
A giugno pubblicheremo i concorsi per l’assunzione di oltre 60 nuove professionalità. Sarà il primo passo necessario per far funzionare i uffici e garantire i servizi ai cittadini.
Messa in sicurezza delle strade, ammodernamento delle scuole. Da sempre sono queste le principali deleghe dell’ente Provincia. Che programmi avete su questi due fronti?
Entro dicembre pubblicheremo bandi per la realizzazione di interventi in materia di edilizia scolastica per un importo di circa 40 milioni di euro. Per le strade invece c’è un programma di interventi per oltre 70 milioni.
Lei è chiamato a governare un territorio dalle grandi potenzialità ma anche pieno di criticità, a cominciare dalla questione ambientale e crisi rifiuti. Cosa state facendo su questo problema?
Siamo stati autorizzati dalla Regione per la realizzazione di un progetto volto a bonificare le discariche e, conseguentemente, a utilizzare nuovi spazi che renderanno Terra di Lavoro autonoma nello smaltimento del rifiuto secco indifferenziato.